Il fascino dei fiori
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=18860
Stampato il:
15/01/2025
Tema:
Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto:
Il fascino dei fiori Oggi sono stato alla mostra mercato dei fiori "Orticola" che si tiene ogni anno a maggio nel parco di via Palestro e ho trovato quattro bellissmi gerani che poi mi sono faticosamente portato dietro in metropolitana per arrivare alla fermata del tram di corso Buenos Aires per prendere il 23. E com'è. come non è, mi rivolge la parola, :"mi scusi, per andare in via Beato Angelico è questo il tram da prendere?". Con un occhio sui sacchetti e l'altro verso il suo viso, rispondo che mi pare di sì. Una signora che pure attendeva lo stesso tram, interviene e le conferma che il tram è quello. Non sono nato ieri e mi rendo conto benissimo che la signora è intervenuta senza essere sollecitata solo per far bella figura di fronte ai miei gerani e magari dare loro, anche lei, una occhiata meno superficiale. Io mi metto in posizione per utilizzare le mosse di arti marziali che ho imparato da piccolo alla scuola di judo, in caso intendessero passare dai pensieri ai fatti. La donna bellissima intanto mi si avvicina di nuovo e mi mostra lo schermo del suo cellulare, non riesco ad afferrare il perché, dato che arriva il tram e mi affretto a salire. Mi siedo sulla panca su uno dei lati, vuota, si riempie la panca opposta e il resto del tram rimane deserto. La bellissima donna sale di corsa e si mette a sedere proprio al mio fianco. Ci sono metri di tram libero e lei si siede a pochi centimetri dai miei gerani. Faccio finta di non vederla e mi metto ad osservare la strada dai finestrini laterali. Mi ritrovo sotto gli occhi lo schermo del suo cellulare, mi giro stupito e i suoi occhioni neri sono piantati nei miei, "ecco, sono collegata a internet, sullo schermo c'è la piantina della città, secondo lei devo scendere alla prima fermata di Beato Angelico o alla seconda?". Balbetto qualcosa osservando le linee delle strade che si evidenziano sullo schermo, non avendo la minima idea di che direzione indicassero. Lei non sposta né lo schermo né il suo bel viso da me e insiste, poi inizia a fare un articolato discorso sui nomi delle vie che si ricorda esistere attorno all'indirizzo a cui si deve recare. Mi toglie di impaccio una signora che è seduta di fronte a noi che si rivolge alla bellissima donna e le spiega dove deve scendere. So bene che non è normale che all'improvviso una signora sconosciuta risponda alla bellissima donna che non mi molla per chiedermi le indicazioni di dove deve scendere. E' ovvio che anche la signora punta ai miei gerani, si vuole far bella e informata per le mie stupende piantine. Valuto se chiedere all'autista di fermarsi e di chiamare l'esercito per difendermi oppure se gettarmi dal finestrino insieme ai miei preziosissimi sacchetti. Niente da fare, la bellissima donna non si accontenta delle esaustive spiegazioni della signora che pure non smette di provare interesse e aggiunge anche che scenderà alla fermata successiva rispetto a quella della donna e che quindi non si potrà sbagliare. La donna non l'ascolta e continua a mostrarmi la mappa della città sullo schermo e insiste a farmi domande sempre più pressanti e precise su dove e come e quando le consiglio di scendere per non fare molta strada a piedi, :"perché ho i tacchi alti, ma lei non sa che problema abbiamo noi donne con i tacchi alti!", aggiunge con tono Arrivo infine alla mia fermata, mi alzo, sia la bellissima donna che la signora mi guardano, saluto, la signora risponde al saluto, la bellissima donna appare affranta. Io non sarei stato disposto a lascire i gerani per la bellissima donna, ma all'improvviso mi sorge il dubbio, forse che i gerani sarebbero stati disposti a lasciare me per seguire gli splendidi occhioni della bellissima donna? Roberto Mahlab
Inserito il:
15/05/2012 20:44:36
Messaggio:
In attesa di ricostruire da qualche parte nel pianeta il grande giardino che era la fierezza di mio padre, curo il terrazzino dell'ufficio che ormai è diventato una specie di piccolo parco botanico, specialmente in primavera.
Ho posato i due pesanti sacchetti per terra per riposarmi e ho notato una donna molto bella, dai lunghi capelli neri e in abito molto elegante e con delle bellisime scarpe dai tacchi alti. La donna spostava gli occhi dallo schermo del suo grosso cellulare al cartello con la lista delle fermate. Tra il cellulare e il cartello, per forza di cose era obbligata a notare i coloratissimi fiori delle rare specie di gerani che sbucavano dai sacchetti. "Non provarci neppure", borbottavo tra me e me, "non li avrai mai, ho fatto la fatica di portarli fino a qui e nessuno me li tocca, è già tanto se permetto ai passanti di guardarli".
sempre più complice, come se ci conoscessimo da una vita.
Arrivo in uffcio e metto i bellissimi gerani al posto che avevo preparato per loro, due di fronte al finestrone del grande ufficio, due di fronte alla finestra dell'ufficio di mio papà. I gerani e io ci guardiamo, ci chiediamo di chi si sia innamorata a prima vista la bellissima donna che ci ha seguiti, di loro o di me. Mi illudo che sia i gerani che io fossimo convinti che nessuno avrebbe potuto separarci : se ci avesse voluto, ci avrebbe dovuto prendere tutti e cinque, i quattro gerani e me.
Si scrivono tanti manuali su come abbordare le donne, milioni di pagine sprecate, non c'è alcun bisogno di alcuna tecnica, le donne si innamorano dei fiori.
(I racconti dell'ufficio)
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