La forza della voce/37 anni bastano ?
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
15/01/2025
Tema:
Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto:
La forza della voce/37 anni bastano ? 37 anni bastano? Il parrucchiere per signora più elegante, famoso e apprezzato del quartiere, meno rispetto al passato le clienti sedute nel salone, il titolare è contento di poter raccontare quanto accade. “Da quanti anni siete qui?” “E' cambiato qualcosa nel corso di questi ultimi tempi?” “La vostra clientela?” “Gli studi di settore per la vostra categoria?”. “Rimane qualcosa?” “C’è un riscontro da parte di politici o di amministratori? Si sono mai fatti vedere ?” “Proposte?” “Prospettive?” “Possiamo sperare che qualcosa cambi?” ---------------------------------------------------------------------
Inserito il:
24/10/2013 09:02:52
Messaggio:
“Dal 1976, 37 anni”
“Avevamo 15 collaboratori fino a dieci anni fa, poco a poco ci siamo ridotti a sei.
Tre o quattro anni fa hanno rivalutato gli stipendi base, in corrispondenza dell’inizio della carenza di lavoro per la mancanza di denaro circolante e con una incidenza fiscale in crescita. Soprattutto l’ iva ci ammazza, per quale motivo ci deve essere l’iva su lavoro di artigianato, su un incasso di lavoro manuale e di intelletto? Non viene prodotto un bene, è un lavoro artistico. Senza parlare del cuneo fiscale che è ormai uguale allo stipendio”.
“Abbiamo una clientela medio alta, non so se l’apertura a tappeto di negozi senza abilitazione e senza verifica ci abbia danneggiati. Il problema sono le spese : l’obbligo del commercialista, dell’esperto per le paghe, la legge 626 assurda con i corsi antincendio, primo soccorso, il medico, insomma tutte spese in evoluzione. Di contro non ho aumento di lavoro. Se vado male, lo stato certo non interviene, ma mi dice ‘arrangiati’”
Gli studi di settore!, chi è incaricato ad idearli dovrebbe essere un parrucchiere qualificato! Sono stati ritoccati giù due o tre volte perché chi si inventava le percentuali di incasso era all'oscuro della realtà della categoria e sono sempre sbagliati, anche dopo essere stati ritoccati.
Luce, gas, numero di dipendenti, quantità di prodotti, da 4 o 5 elementi viene determinato d’ufficio quello che dovrei incassare. Un addetto deve far incassare obbligatoriamente una cifra che decidono loro, ma non c'è collegamento razionale! Tanta gente oggi sta in piedi solo toccando i risparmi. Sono ormai 5 anni che sono sempre ai limiti del fido, non era mai stato così, cala il lavoro e aumentano le spese”.
“Considerando l’investimento a inizio anno, non solo lo si perde, ma ci si paga anche sopra. Il lavoro non è più remunerativo. Vengo in negozio a lavorare per coprire le spese e le tasse, non per guadagnare. Lavoro per coprire i debiti. I miei dipendenti guadagnano più di me senz'altro”.
“No.
Ho fatto una domanda al comune per poter mettere all’ingresso un gradino per aiutare l’accesso ai clienti in difficoltà : la risposta è stata no. L'ho fatto lo stesso sfidando una multa, per la sicurezza dei miei clienti, l'ho messo mobile. A chi ci amministra non gliene importa niente”.
“Avere più tranquillità ed essere messo in condizioni di avere lavoro. Oggi le possibilità economiche non ci sono, le risorse vengono sottratte a monte”.
“Rimango aperto solo per definire le pendenze con lo stato, ho chiesto una dilazione per il pagamento dell’iva, non mi è successo in oltre 30 anni, io chiuderei e partirei, ma non posso, per i dipendenti e perché devo pagare il debito con lo stato”.
“Rischiamo di non fare in tempo, con tutta la buona volontà, io sono ormai sovrastato e non si sta più in piedi.
Non abbiamo ancora capito che non c'è democrazia, ma dittatura.
Credo sia un pensiero generale, ma non scatta la ribellione. Non faremo in tempo.
37 anni di lavoro bastano altrove per arrivare al risultato degli sforzi di una vita, da noi bastano solo per arrivare alla rovina".
(La forza della voce. Che ciascuno, anziché essere portavoce di se stesso, racconti quello che avviene agli altri che ha attorno, che conosce, di cui ha saputo, con cui parla, di chi ha vicino, racconti gli episodi che opprimono chi lavora, chi non lo può fare, chi vuole fuggire, chi viene schiacciato, che ciascuno sia la voce di dieci voci ciascuna delle quali probabilmente si sente isolata e non sa che le stesse vicende accadono a moltissimi altri, di modo da immedesimarsi e da coinvolgere).
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