Elena sulle mura
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=19302
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto:
Elena sulle mura Elena Fu scatenante quell’amore.
Inserito il:
02/06/2015 12:22:03
Messaggio:
Mi rese incapace di pensare.
Cosi forti erano le emozioni, che qualsiasi ostacolo era solo un falso pensiero.
Lui mi sorreggeva,indirizzandomi.
I suoi occhi cerulei erano come il bosco, e il viso da bambino attorniato dalla folta barba,
Quando salii sulla nave,in direzione dell’orizzonte,non mi girai neanche per un solo secondo.
La mia patria volevo fosse solo un lontano ricordo.
Più avanzano verso il vento e più lui mi coccolava.
Più il mare mi circondava e più sentivo che mi abbracciava verso quella nuova vita.
Fu mattina presto che sbarcai in quell’ isola rigogliosa.
La gente al mio arrivo si apri al mio passaggio ,ponendo gli occhi bassi in segno di rispetto della nuova Regina.
Ma ero solo una fanciulla.
Giunti a palazzo,salii le scale che mi avrebbero condotto nei miei appartamenti e unita a quell’amore che tanto avevo sognato.
Un forte suono di di strumenti a fiato,accompagnarono la mia salita.
Tutto era nuovo per me,ma cosi affascinante.
Ero ancora molto lontana da pormi delle domande su me stessa.
Col tempo esse arrivarono.
Col tempo,il tumulto interiore scosse la mia anima.
Col tempo iniziai a smarrire la felicità.
Il tempo,quel maledetto.
Mai avrei pensato che una semplice questione temporale,avrebbe potuto incidere cosi in profondo.
Smuovere le mie certezze,le solide fondamenta che avevo edificato.
Un giorno accadde sul quel balcone. Osservavo l’infinito del mare e odoravo l’aria.
Sul cornicione si pose un uccellino dai vari colori.
Mi guardò,scuotendo la coda e muovendo il becco.
Sembrava volesse parlarmi. .
Conoscevo bene la fauna di quell’isola. Un esserino cosi variopinto non era di li. Lui veniva dal mare.
Veniva da lontano come un messaggero. Un messaggero di vita.
Come per ricordare che oltre la nuova vita e l’amore profondo per quell’uomo,non bisognasse mai dimenticare chi si fosse. Che si è sempre stranieri nella terra non natia.
Ne fui turbata. Solo alcuni giorni dopo,ritornando su quel balcone mi resi conto.
Cosa era accaduto. Quale segnale divino accadde.
Erano le mie origini.
La mia famiglia ed affetti.
Quella vita passata,ma che era ancora dentro di me,sopita dagli eventi.
Questa volta non ne fui turbata ne rattristata.
Al contrario,presi consapevolezza che la vita era anche quello.
Che la vita era chi fossi veramente.
Che la vita era amare entrambi
(patapump )
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