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Frigo thriller

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=19618
Stampato il: 15/01/2025

Tema:


Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto: Frigo thriller
Inserito il: 10/05/2020 23:33:56
Messaggio:

"ROBERTO!!!".
A quelle fredde parole pronunciate con le maiuscole mi si gelò il sangue nelle vene, una ondata di puro terrore mi percorse la schiena come una scossa di corrente elettrica, sentivo le gambe cedere. Gli occhi della mia segretaria e braccio destro e sinistro e mente pensante saettavano verso di me un rimprovero amaro, sorpreso, incredulo, indignato, deluso.

Tutto ebbe inizio la sera prima, quando mi accorsi che l'anta del frigorifero dell'ufficio non si chiudeva, le tentai tutte, spostai le bottiglie, mangiai tutta la scorta segreta di cioccolata che conteneva, ma nulla da fare, fino a che mi accorsi che la causa era un iceberg interno di ghiaccio che aveva raggiunto la sua massima espansione da quando avevamo comprato il frigorifero. Non mi lasciai scoraggiare, anche perché dovevo salvare lo yogurt, e afferrai una appuntita forbice e iniziai a scrostarne la superficie poco più compatta di quella che aveva affondato il Titanic. Non riuscii ad abbatterla di molto, ma fu sufficiente per riuscire a chiudere l'anta.
La mattina successiva ho raccontato alla mia segretaria le mie gloriose gesta e lei mi ha ribattuto che di solito tra la popolazione più evoluta i frigoriferi si sbrinano, mi ha chiesto dei giornali da posare sul pavimento affinché non si bagnasse, mi ha ordinato di buttar via la confezione di yogurt che era scaduta da un mese e ha lasciato spalancata l'anta.

Mentre lei riprendeva a mandarmi avanti l'ufficio, io sono rimasto a fare da guardia agli sviluppi della situazione e mi sono accorto che l'acqua aveva riempito il vassoietto più piccolo inserito sulla prima griglia. La mia segretaria era impegnata a due telefoni, al fax, al computer e a preparare dei cataloghi e così mi ha chiesto di svuotare il vassoietto nella bacinella più grande che si trovava all'ultimo ripiano del frigorifero. Io l'ho afferrato con una mano e mi sono reso conto che era molto pesante, così mi sono aiutato con la seconda mano e appena sono riuscito a tirarlo fuori mi è scivolato via e l'acqua si è sparsa per il pavimento dell'ufficio.

Ecco l'origine di quel "ROBERTO!!!" che ho riportato all'inizio.

Ho timidamente chiesto se potevo fare qualcosa per rimediare e la mia segretaria mi ha risposto che avevo fatto abbastanza danni e ha aggiunto che il rivolo di acqua si stava avvicinando pericolosamente ai cavi del computer ed ha arginato l'alluvione con una mano mentre con l'altra mi intimava di stare lontano da tutto.

Prima di tornare a casa dopo il lavoro, mi ha finito con :"io non so che cosa mi combinerai ancora fino a domani".

No, non la deluderò ancora, non toccherò nulla, lascerò che la natura faccia il suo corso senza intervenire. In questo momento sto osservando il ghiaccio che si scioglie e le gocce che cadono una ad una nella bacinella più grande. Che ormai deborda. Non so che fare. Mi sento come Leonardo di Caprio poco prima che Kate Winslet lo gettasse giù dalla nave che stava affondando, per farlo affogare prima, almeno mi era parso che fosse così. La consolazione è che domani la mia segretaria non potrà rimproverarmi, infatti sarò stato spazzato via dall'onda di tsunami che si sta sollevando dalla bacinella. Chissà se le mancherò.

Stonf!
"ROBERTO!!!"

La mattina dopo, un tonfo sordo e di nuovo lo stesso richiamo, stavolta avvertii un peso nell'animo. E gli occhi della mia segretaria e braccio destro e sinistro e mente pensante saettavano verso di me un rimprovero amaro, sorpreso, incredulo, indignato, deluso, stavolta dal pavimento dove era scivolata.

E pensare che come il giorno precedente io volevo essere di aiuto, ero andato a letto tardi e mi ero alzato presto per controllare il livello dell’acqua nella bacinella del frigorifero che aveva causato già tanti disastri, appena la mia segretaria era arrivata in ufficio le proposi di sollevarla insieme per svuotarla nel lavandino, ma lei mi intimò di stare lontano e lo fece da sola. Mentre era all’opera, io raccolsi i giornali inzuppati e lo straccio bagnato che avevamo posato sul pavimento e li portai fuori dall’ufficio. Non accorgendomi che dallo straccio che non avevo strizzato scendeva un fiumiciattolo d’acqua che in men che non si dica creò una serie di laghetti sulla breve via che dal bagnetto riportava nell’ufficio. E la mia segretaria era scivolata mettendo le scarpe sopra uno di quei laghetti.

Ecco l’origine di quel tonfo sordo e di quel nuovo “ROBERTO!!!”.
“Nemmeno uno straccio sei capace di portare via senza fare danni”, mi disse alzandosi faticosamente, prevenendo le mie mani protese a prendere le sue.

Non aiutò gli sviluppi della situazione l’arrivo del nostro guru per le creazioni artistiche computerizzate che, con una occhiata esperta valutò la scenografia e tormentandosi la barba bianca, ricostruì :”il delitto perfetto. Poteva sembrare tutto casuale, il frigorifero pieno di ghiaccio, poi la sequenza che ha portato allo straccio bagnato e poi all’acqua sul pavimento e all’incidente … già … siamo sicuri che si sia trattato di un incidente ?”

Roberto Mahlab - I racconti dell'ufficio



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