Perdersi per poi ritrovarsi
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto:
Perdersi per poi ritrovarsi Perdersi per poi ritrovarsi Nessuna ricetta
Inserito il:
13/08/2020 12:35:07
Messaggio:
Non ho fatto neanche le valigie
Ho portato con me solo sigarette sgualcite e la bocca impastata
Cosa cercassi non lo so
Se lo volessi davvero fare, non so neanche quello
Non so nemmeno se chi mi fosse vicino capirà
Ma neanche se mi cercherà
Tutto è fluttuante come una musica di ‘Olafur
Sento quel ticchettio nella testa come fosse un segnale morse
Vuole dirmi dove dirigermi ne sono certo
Ma non lo riesco a decifrare
Un segnale insolito, dove sembra si debba guardare oltre la siepe
Accendo una sigaretta e in tre colpi la finisco
E da molto che cammino su questa strada d’Irlanda
A parte aver incontrato pecore e montoni, non ho visto altra forma di vita
Vorrà dire che devo ricominciare tutto daccapo
Mi fermo sul ciglio della strada ed affondo il viso nell’erba
La aspiro come dovessi farmi penetrare da questa terra che ha visto silenzi
Ed ascoltato battaglie per una indipendenza mai arrivata
L’altezza di quegli steli verdi è tutta uniforme
Non ho voglia di trovare di fronte a me paletti di legno e filo spinato
Lo salterò noncurante di colui che vuole tener lontano chi lo è già
Ho finito le sigarette e butto via il pacchetto arrotolato tra le erbacce
Come riscoprire di poter rifiutare e anche di scegliere
Il sole è tiepido come sempre, nascosto a momenti dalle nuvole che oggi corrono più velocemente del solito, sospinte dal vento che proviene dal mare
Quella quercia sopra la collina
Sembra un vecchio padre che vuole ascoltare
Cosi risalgo e appoggio la schiena a quel tronco nodoso che sembra non essere infastidito
Inizio a parlare senza un vero perché e senza un preciso inizio
Solo il desiderio che le parole possano arrivare alle fronde più alte dell’albero, mentre quelle che cadranno a terra di poter concimare nuova vita che sta facendo capolino tra le barriere che il tempo ha creato
Mi fermo molto e saluto solo dopo un abbraccio, cingendo quella quercia riconoscendogli di avere in parte capito del perché fossi li
Ritrovo un nuovo sentiero dove gigantesche more ne cingono i bordi
Ne mangio qualcuno come quando ero bambino
Mi sento quasi come ci fossi ritornato
Ma non pronto per giocare per diletto, ma deciso di mettermi in gioco, usando l’unica pistola ad acqua che io possa impugnare
Salto quella pozzanghera, ma non abbastanza
Spruzzo acqua marrone tutto intorno, come voler macchiare chi potesse ricordarsi di me
Cercavo solo di essere un uomo nuovo, ricevendo saluti informali, rimettendo a posto i pezzi di vetro che avevano fatto brillare di una luce che non mi apparteneva
Volevo perdermi
Ora posso anche ritrovarmi
(patapump )
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