Quanto tempo è passato
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto:
Quanto tempo è passato Quanto tempo è passato Un giorno come tanti (patapump )
Inserito il:
01/11/2020 18:33:51
Messaggio:
La borsa a tracollo e la porta di ingresso che tiro verso di me con forza
Non chiude sempre bene
Sono un attimo in anticipo
Penso possa riuscire a bere un cappuccio al bar all’angolo
-Buongiorno, un caffè macchiato per piacere, mi siedo!
-Arriva-
Un’occhiata alla Gazzetta, pur non seguendo in particolare nessun tipo di sport
E mentre guardo l’ultima impresa della cronoscalata fatta da un ciclista dal nome impronunciabile, ecco che una mano di donna si posa sul bordo del tavolino
Non alzo subito lo sguardo per vedere chi possa essere
Dita lunghe e diversi anelli, lo smalto di un eccentrico viola, ben salde a quel tavolino con una leggera arcuatura verso l’alto
De genere cinematografico francese, lento, molto lento, alzo la testa ed un volto sorridente mi guarda
Per pura gentilezza ricambio il sorriso con una leggera sbavatura di cappuccio nell’angolo destro delle labbra
-Ciao, non ti ricordi di me-?
Dopo essermi ripulito con tovagliolino della pennellata bianca, riprovo a sforzarmi di ricordare, ma il nulla vince anche solo su immagini sfocate
-Sono Viviana, terza A, liceo Gambassi, tu sei Aldo giusto-?
Nel pronunciare il mio nome sopraggiunge il primo sollecito al primo neurone, nel riconoscersi, visto l’ora mattutina
Il suo nome Viviana mi fa reclinare il capo, come avessi perso i sensi
-Stai bene Aldo, ti vedo appena pallido-
Prima di rispondergli, giusto menzionare che per quella ragazza avevo perso la testa nel vero senso della parola, ma non lei di me pur sapendo
-Ciao Viviana, no no, sto bene grazie, solo che io inizio a connettere dopo qualche ora dal risveglio
Bello rivederti, ma che ci fai qua, nel bar all’angolo di casa mia-?
-Ah, abiti qui vicino, che coincidenza. Sono in città di passaggio, devo passare in Università per una lezione sull’autore che ho sempre amato. Ricordi chi fosse-?
Con fare da magistrale ********, cosa risposi secondo voi
-Certo che ricordo, Goethe-!
La sua risposta fu carina ed educata, ma altrettanto decisa
J.P. Sartre,rispose di rimando
“Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.”
-Te la dicevo spesso questa frase quando eravamo all’ Università, ricordi-?
Come dimenticare una cosa simile, mi aveva perseguitato per anni
Come fosse una sorta di anatema lanciatomi dalla strega Viviana
Al punto di avermi condizionato anche nella vita, in scelte dove non si era “potuto evitare”
-Ma tu Aldo, invece, a parte abitare qui a pochi passi, cosa fai nella vita-?
Il secondo neurone preso a ruotare, come fanno intime parti a domande fastidiose
Ma cercandomi di dare un contegno, sussurrai, in Regione
-Non ho capito, quale legione-?
Ecco, la legione, quella straniera, dove mi sarei dovuto arruolare per evitare questo incontro di stamani
La Regione, la Regione Toscana, sede amministrativa, risposi
-Ma certo, tu con le leggi e le pratiche eri bravo-
La Costituzione non fa distinzione fra elettori alle elezioni politiche e amministrative. Non vorrei mai tra cinque anni e un mese trovarmi un presidente [di regione] abbronzato
-Questa era la frase che mi ripetevi, quando a volte ci vedevamo, ricordi-?
Ricordavo, ricordavo, ma a volte ricordare di quanto si poteva essere deficienti è doloroso! Ma si può dire cose simili quando sei in compagnia di una ragazza, e per giunta di quella di cui sei innamorato? Si, Aldo può. E cercando di non sembrare blasfemo, soppianto con questa mia affermazione le scritte rivolte a Dio su muri di città (Dio può)
-Comunque, Aldo ti ho rivisto volentieri. Ma ora devo scappare, se vuoi lasciami il tuo cellulare
-Sono contento Viviana di averti rivisto (quasi immaginando di forargli il bulbo oculare con il mio naso). Certo il numero. Penna bic personale con tappo sapientemente succhiato dal forte nervosismo amministrativo ed un fogliettino (riciclato sul posto, con annessa prova del Dna su macchia di cappuccio)
-Beh, allora alla prossima Aldo-
-Certo Viviana, ci conto- mentre conto gli auspicati secondi che mi separeranno da lei
Quanto tempo è passato, ma mi devo ricordare che la mattina è meglio che ritardi di uscire
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