La poesia
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto:
La poesia La poesia Ecco, oggi mi sono seduto, comodo sul mio divano bianco
Inserito il:
14/11/2020 19:00:53
Messaggio:
Ho preso le cuffiette, il jack inserito nel pc che ho acceso con fare quasi di bramosia
Così mi son detto, oggi voglio scrivere una poesia
La più bella che sia mai stata scritta
Ero davvero molto carico e sapevo che avrei raggiunto il mio obiettivo
Che non era solo umanamente competitivo, ma aveva leggere sfumature di poeticità
Ho selezionato YouTube ed un concerto completo della Hania Rani
Mi sono detto che avevo bisogno di due cose, tempo e assoluta pace interiore
Il primo proposito che tendeva alla sublimazione della donna, è stato improvvisamente nebulizzato dal gatto, che saltandomi sulla pancia per farsi il grattino e guardandomi con relativa faccia tosta, anzi direi a muso duro, -non provare nemmeno a dir qualcosa- mi ha accompagnato per un tempo assai lungo, facendomi sparire lo schermo del pc
Riparto con un secondo tentativo, dove voglio affidarmi alle onde del mare, dedicandogli i versi che fluttueranno su quella tastiera e donando al lettore quell’abbandono di cui spesso avremmo bisogno
Ma la maestosa nave, con la prua ben dritta verso il componimento, viene a fracassarsi contro gli scogli di un molteplice trillo di cellulare, insistente, con i colori del suo schermo che cambiano colore, arrivando ad un rosso fuoco per non aver ancora premuto il tasto di accettazione telefonata
I primi dubbi che scriverò qualcosa oggi arrivano, ma la testa dura dice di andare avanti
Il terzo tentativo lo penso come dedica ai fiori, che fanno sempre buona impressione
Delicati, profumati, che stordiscono nel riceverli o anche nel raccoglierli
Forse questa è la volta buona
Ma ecco che una vocina arriva dal bagno attiguo, mio figlio piccolo. Papà la carta igienica è finita!
E qui arriva lo sconforto
Corro naturalmente al soccorso di un bambino fatto prigioniero da un rotolo di carta
Senza è come essere paralizzati
Al mio ritorno un attimo di indecisione, risedersi al divano o raggiungere l’ultimo piano di quella morbidezza così decantata e lasciarsi andare al vento
Mi mordo le nocche delle dita dicendomi che avrei potuto evitarlo, una dei più grandi pensieri filosofici entrati in un market e tra i mille prodotti di cibo quello di pensare al dopo
Prendo fiato ci ragiono
Ma ho ormai perso troppo tempo, fantasia e voglia, e concludo un inizio mai scritto con una frase
La più bella poesia fu quella mai scritta
(patapump )
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