Far entrare gli sconosciuti
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=19798
Stampato il:
15/01/2025
Tema:
Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto:
Far entrare gli sconosciuti Quando è rientrata mi ha trovato pallido e con la voce che stentava ad articolare parola mentre con una mano le indicavo una delle finestre :"la solita storia dei mostri galattici che mi racconti aver preso possesso del nostro ufficio, ma nemmeno rinchiuderti per tutto agosto qui dentro ti ha fatto diventare più saggio!". La mia bocca spalancata e la mano sempre ad indicare verso il vetro la convince a volgersi e a rimanere a sua volta stupefatta. Lascia cadere i fogli che aveva in mano sulla scrivania e prende il cellulare e scatta, scatta, scatta, :"sembra che abbia gli occhi", sussurra con dolcezza, :"ma come è entrata qui", mi chiede, ma non con tono di rimprovero. "E come uscirà^", riesco finalmente a dire. Colmato subito, perché non era sola. Come un automa mi avvicino alla grande finestra scorrevole che dà sul terrazzino che abbiamo trasformato in un giardino, "che fai?"; mi chiede. "Chiudo la finestra, prima che entrino anche le aquile", affermo con tono di ovvietà. E mi blocco. "Che c'é?". Faccio cenno di nuovo, è spuntato un grande ibisco doppio. Al tramonto mi sono messo sul terrazzino con la mano aperta, caso mai volesse tornare e riposarsi di nuovo sulle mie dita, mi sono accorto che mi mancava. Noi duri palestrati intellettuali che leggono Asterix. Roberto Mahlab - I racconti dell'ufficio
Inserito il:
15/08/2021 08:39:10
Messaggio:
Stamattina la mia segretaria e braccio destro e sinistro e mente pensante è scesa in banca dopo avermi raccomandato di non combinare guai, di non prendere decisioni, di non fare entrare sconosciuti in ufficio, neppure se mi avessero proposto un volume di Asterix che mancava dalla mia collezione di intellettuale.
"Prova a prenderla sulla tua mano per accompagnarla", ribatte con tono di mistero. E io avvicino la mia mano e lei si appoggia alle mie dita. E si mette in posa come una grande diva di Hollywood. La mia segretaria osserva i miei occhi, "ehi, ti stai commuovendo, tu, un palestrato che legge Asterix?". Quando la farfalla se ne va volando nel cielo, ci lascia un vuoto.
Di nuovo senza parole indico un foglio di carta su un'altra scrivania, :"ma le coccinelle volano?". "Sì, certo, perché?", chiede la mia segretaria e poi la vede, :"come è grande!". E la fotografa. Un poco in controluce, fino a che vola via anche la coccinella arancione con i puntini neri.
E siamo rimasti a lavorare in silenzio per il resto della giornata. Quando è stata ora di tornare a casa, la mia segretaria non mi ha fatto raccomandazioni e sorrideva. Gli sconosciuti che avevo fatto entrare le sono stati graditi.
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