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Lezioni di astrofotografia : il meteo

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=19856
Stampato il: 15/01/2025

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Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto: Lezioni di astrofotografia : il meteo
Inserito il: 19/08/2021 19:19:47
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Perché gli astrofotografi riempiono le loro bacheche di semplici foto della Luna o del cielo scattate dal balcone di casa con una semplice macchina fotografica anziché far comparire le foto di galassie e nebulose riprese con i costosi telescopi e astroinseguitori?

Lo possiamo comprendere seguendo una normale giornata della loro esistenza...

Sette del mattino. Il maestro del nostro gruppo ci scrive :"Le previsioni per stasera sono ottime, tutti al prato alle venti!". "Certo", ci sono anche io!", "cancello tutti gli altri impegni", "sarà una giornata epica!", le varie risposte entusiaste.

Mezzogiorno, siamo tutti collegati a centinaia di siti di previsioni del tempo del giorno, :"sembra sempre tutto a posto!", "ragazzi stasera ci becchiamo Andromeda!", "la nebulosa di Orione non ci sfugge", "il bing bang!", quest'ultimo sono io che a volte perdo il senso delle proporzioni.

Due del pomeriggio. "Che camicia metto stasera, quella leggera o quella più calda? a scacchetti blu o rossi?", chiedo alla mia segretaria con tono dubbioso mentre le mostro i capi appesi sugli appendini. "Prima di tutto siete sicuri che per una volta sarà sereno?", risponde lei senza alzare gli occhi dai documenti che sta consultando e che le servono per gestirmi l'azienda.

"Vedi la pagina che ho messo in piccolo?, dice che sarà una serata limpida!", ribatto. Lei lascia in attesa il signor Wang che le sta chiedendo lumi su una spedizione per telefono dalla Cina e mi risponde :"guarda che ti sei collegato al sito delle previsioni del tempo per Nuakchott in Mauritania, invece voi andate al prato vicino a Milano". A volte l'atteggiamento delle donne di attaccarsi ai dettagli le rende disfattiste.

Sei di sera. "Qui ci sono un po' di nuvole, come è da voi?" ci scrive il nostro maestro. "Qualche passaggio, sì", "un poco di grigino", "sprazzi di sereno nelle tenebre", quello ottimista sono sempre io.

"Ragazzi qui finisce come al solito", ci scrive il nostro maestro.
"Tanto avevo preso un altro impegno","Sto cucinando da ieri per gli amici che verranno a trovarmi stasera", rispondono.

"Roberto? Perché tu non dici niente?", mi scrivono.

Squilla il cellulare. "Roberto, dove sei?", "sto caricando la batteria del telescopio in macchina e tra venti minuti sono al prato", rispondo."Ma hai visto il cielo, non senti che piove?". "No, non ho guardato il cielo e non ho alcuna intenzione di farlo, se non lo guardo non vedrò che piove e potremo andare al prato a fotografare l'universo!", quasi grido disperato, "non può sempre finire come al solito!".

"Dai, riproviamo domani", mi consola il nostro maestro.

E così alla sera fotografo quel poco che si vede della Luna e la mattina dopo i pianeti che si vedono all'alba.

Sette del mattino del giorno successivo e di ogni giorno dell'anno. Il maestro del nostro gruppo ci scrive :"Le previsioni per stasera sono ottime, tutti al prato alle venti!". "Certo", ci sono anche io!", "cancello tutti gli altri impegni", "sarà una giornata epica!", le varie risposte entusiaste...

(Tratto dall'enciclopedia galattica, edizione anno 2500, capitolo : "Mitologia degli astrofotografi del ventunesimo secolo").

Roberto Mahlab


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