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L'importanza di un nome

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=3140
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Aquilone senza vento.
Oggetto: L'importanza di un nome
Inserito il: 04/02/2003 19:11:22
Messaggio:

Ieri è stato il mio onomastico, e questo mi ha fatto riflettere sull'importanza di un nome.
Il risultato è stato che non sono riuscito a prendere una posizione chiara sulla grande o poca importanza di un nome.
Magari potreste aiutarmi ad eseguire un verdetto.


Tesi: L'importanza del nome è veniale, solo formale.

I Imputato: William Shakespeare. (Un autore poco noto del VI-VII sec.)
>"Cos'è un nome? Quella che chiamiamo rosa, anche con un altro nome avrebbe lo stesso dolce profumo."

II Imputato: John Locke. (filosofo dell'età pre-illuministica)
>"Gli uomini accumulerebbero invano tanti nomi di cose particolari, che non servirebbero loro a comunicare i loro pensieri.
Gli uomini imparano i nomi, e le usano nel parlare con gli altri, solo perchè siano capiti.
(...) Nulla può essere chiamato oro, se non ciò che possiede una conformità di qualità con quell'idea complessa astratta cui è annesso quel nome."

III Imputato: Saul Herzog. (sopravvissuto a campo di sterminio nazista)
>"Nei lager nazisti non eravamo che numeri, codici numerici tatuati sulle nostre braccia con le fiamme dell'odio.
Il tornare a casa, e sentirsi chiamare acnora una volta per nome, con quel nome che avevi quasi dimenticato, è stato come ritrovare la dignità.
Solo al suono del mio nome ho capito di essere di nuovo veramente libero."

La Corte si ritira per deliberare.

Replies:


Topic author: Aquilone senza vento.
Replied on: 09/02/2003 07:31:44
Messaggio:

IV Imputato: Luigi Pirandello.
>"Nessun nome. Nessun ricordo oggi del nome di jeri; del nome d'oggi, domani.
Se il nome è la cosa; se un nome è in noi il concetto d'ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto, e la cosa resta in noi come cieca, non distinta e non definita; ebbene, questo che portai tra gli uomini ciascuno lo incida, epigrafe funeraria, sulla fronte di quella immagine con cui gli apparvi, e la lasci in pace e non ne parli più.
Non è altro che questo, epigrafe funeraria, un nome. Conviene ai morti.
A chi ha concluso. Io sono vivo e non concludo. La vita non conclude. E non sa di nomi, la vita."


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