La guerra: ultima ratio?
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: palsai.
Oggetto:
La guerra: ultima ratio? Molte sono le forme di governo dei popoli, la democrazia è una di queste, forse la migliore, anche se la più costosa e difficile. Replies:
Inserito il:
23/03/2003 15:18:05
Messaggio:
Nessuno o molto pochi vogliono le guerre.
Alcuni ritengono che siano necessarie in alcuni casi, altri pensano che mai ci dovrebbero essere.
Sostanzialmente quindi tutti vorrebbero evitare di trovarsi in guerra.
Cosa è la guerra?
Un numero enorme di risorse economiche ed umane sperperate per distruggere allo scopo di mutare una situazione, questo e non altro è la guerra.
E' impensabile risolvere i mali dell'umanità con la tecnica della guerra, semplicemente perché non esistono le risorse economiche per farlo.
Perché non c'è una istituzione super partes che possa moralmente avviare una guerra verso uno stato, gruppo di paesi, o etnia.
Per risolvere il problema della guerra, dobbiamo risolvere i problemi basilari dell'umanità.
Eliminare la fame e la sete.
Eliminare il concetto di proprietà della terra.
Garantire la libertà di espressione
Garantire la libertà di religione.
Garantire la libertà di autodeterminazione.
Garantire la sanità.
Garantire la giustizia.
Garantire l'istruzione.
Ovvero, garantire ad ogni abitante di questo mondo una vita degna e libera.
Per prima cosa andrebbe riformato l'O.N.U.
Va tolto il diritto di veto, ogni paese, per avere diritto di voto, deve accogliere e rispettare i principi della carta dei diritti umani, deve accettare le decisioni prese a maggioranza anche se riguardano il proprio stato.
Deve rinunciare ad un esercito nazionale e contribuire alla costituzione ed il mantenimento di un esercito sopranazionale.
Il secondo passo è quello di istituire un codice di leggi che garantisca tutti i cittadini i cui stati aderiscono all'istituzione delle nazioni unite.
I paesi membri devono destinare parte dei loro introiti per migliorare le condizioni di quei paesi che per vari motivi si trovano in difficoltà.
Ovvero gli stati membri rinunciano ad una parte di sovranità a favore di una sovranità mondiale.
E' sperabile che tutti gli stati la adottino ma non si può imporre, essa, infatti, si fonda sulla fiducia, sul rispetto delle regole e nasce da un humus culturale che non sorge in un popolo dall'oggi al domani.
Quindi le nazioni unite dovrebbero incentivarla, per esempio attraverso il meccanismo di voto. Un governo democratico dovrebbe avere più rappresentanti rispetto ad una dittatura ancorché illuminata.
Le nazioni unite dovrebbero imporre agli stati membri, la cessazione di ogni rapporto commerciale, politico e tecnologico-scientifico con i paesi fuori di loro.
Comunque restando validi i principi di solidarietà umana, fornendo alle popolazioni di stati non appartenenti all'O.N.U. il necessario per vivere degnamente.
Penso infatti, che solo un governo planetario che dia a ciascuno la possibilità di vivere degnamente e di godere dei frutti del pensiero umano, possa risolvere il problema della guerra.
Topic author: Roberto Mahlab
Replied on: 23/03/2003 16:25:52
Messaggio:
Ringraziamo il nostro poeta Palsai dell'interessante editoriale che ci ha proposto.
Subito una obiezione: e l'isola di Concerto di Sogni allora? Governata da una dispotica e Grouchomarxista traballante giunta golpista che non fa' altro che svegliarsi al mattino per imporre editti impraticabili dai concittadini? Dovremo abbattere la giunta di Concerto per poter avere un seggio alle rinnovate Nazioni Unite?
Se e' cosi', ditemelo con anticipo, mi impossesso delle casse dell'isola e parto per le Hawaii, dopo una fermata a Hollywood per convincere Julia Roberts a seguirmi.
Scherzi a parte, la speranza della democrazia per tutti e' il senso stesso della costruzione di un pianeta vivibile per tutti gli esseri umani, e' impensabile pensare che ci siano popoli che non la meritino o che non la sappiano utilizzare, tutti i popoli hanno avuto grandi civilta' che ancora oggi studiamo a scuola e dunque l'augurio e' che i momenti di buio che alcuni di essi oggi vivono sara' presto sostituito dal ritorno del loro diritto e della loro dignita'.
Vorrei a questo punto pero' far rilevare che a parte i popoli alla ribalta della cronaca che soffrono per le dittature e che sono sovente popoli che una volta ottenuta la liberta' e democrazia saranno facilitati da imnmense ricchezze naturali, esiste quello che io chiamo "l'angosciante buco nero" dell'umanita', l'Africa, un continente affranto e affamato, dove certo esistono le dittature, ma spesso non esistono le ricchezze naturali che consentirebbero alla popolazione, una volta raggiunta la democrazia e la liberta', di instaurare quelle attivita' grazie alle quali divenire parte dei traffici commerciali internazionali.
Ecco, questo da tempo e' stato un desiderio, l'Africa, l'Africa aiutata spesso solo dagli sforzi di singole persone, io ho conosciuto un monsignore che adesso e' stato chiamato a Roma, che e' responsabile di asili e scuole e mi ha raccontato vicende commoventi, Beppe e io stiamo cercando di contattare una missionaria cattolica che fa' la spola tra l'Italia e un paese africano, porta tutto quello che riesce a raccogliere a mano e nelle valigie, unico modo per far entrare gli aiuti ad un asilo senza che essi vengano intercettati e sottratti dai funzionari del regime locale.
Spero che l'interesse dell'opinione pubblica si concentrera' su un continente che e' l'unico continente ad essere ancora fuori dal mondo, in altri luoghi del pianeta oggi puo' anche esserci il conflitto, ma terminera' e quei popoli saranno sempre comunque considerati nel novero della nazioni, ma i popoli dell'Africa?
Appena potremo, speriamo di poter intervistare per Concerto sia il monsignore che la missionaria italiana, non solo per avere da loro informazioni di prima mano, ma per sottolineare l'interesse per un intero continente che prima o poi sara' la grande questione per tutti i paesi del mondo, come salvare e aiutare l'Africa.
E poi non sarebbe bello avere dei corrispondenti per concerto da tanti paesi? Per ora e' un sogno, ma ci lavoriamo.
Al mondo proposto dal nostro amico Palsai arriveremo? Non ci arriveremo?
Non sappiamo, speriamo, pero' non sarebbe male se giunte golpiste alla Concerto di Sogni governassero tutti i paesi del pianeta, vi pare?
Concerto di Sogni si schiera dunque risolutamente dalla parte dei dittatori, per la precisione Groucho Marx e Charlie Chaplin, i dittatori che vogliamo, nelle loro impagabili e straordinarie interpretazioni cinematografiche.
Un giorno gireremo un film :"Il ruggito del concerto".
La protagonista ovviamente sara' Julia Roberts e io mi sacrifico e mi travesto da attore.
La sceneggiatura del film, volete sapere?
Rimanete sintonizzati sulle varie aree di Concerto di Sogni, perche' presto avrete delle inaspettate sorprese.
Un saluto
Robby La Giunta
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