ABITO BIANCO PER LE SPOSE
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22/12/2024
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Autore Tema: Ohara
Oggetto:
ABITO BIANCO PER LE SPOSE Per quasi tutti è naturale , quando si parla di spose, La tradizione dell'abito bianco per la sposa risale ai primi Presso i romani invece erano privilegiati i colori e la vivacità In Cina invece il colore rosso si pensava propiziasse le nascite Invece nel periodo Longobardo..strano ma vero...le spose Quindi il bianco come colore nunziale é un usanza relativamente recente, anche perche' nel Medio Oriente e Rinascimento, Per quanto concerne l'usanza di coprisri il capo e parte del volto con il velo, si tratta di una tradizione che risale a + di Invece con l'affermarsi del Cristianesimo, il mettersi il velo Replies:
Inserito il:
29/03/2003 09:40:30
Messaggio:
pensare all'abito bianco...ma da dove viene e nasce questa
usanza?? E siamo sicuri per per tutte le civilta' ed epoche
sia stato così?
dell'Ottocento anche se nell'antica Grecia alle spose venivano
fatte indossare delle tuniche candide, che simboleggiavano gioia
e felicità
e le spose venivano avvolte in veli color giallo ed arancione
che venivano associati sempre a felicità futura nel matrimonio
e cosi' come in India fino alle fanciulle bizantine delle classi
piu' ricche che indossavano vesti di seta rossa con ricami in oro e
pietre preziose
vestivano di nero!
questi vestiti da sposa venivano poi ''riciclati'' in seguito
e venivano indossati durante le feste importanti.
duemila anni fa , quando la sposa si copriva di un velo rosso,
simbolo della sua modestia.
cambiava significato.....simboleggiava la sottomissione a Dio
ed al futuro marito
ScarlettOharacheconlaprimaveraparladispose
Topic author: Grazia
Replied on: 29/03/2003 15:45:29
Messaggio:
Penso che il vestito bianco rappresenti la purezza..la verginità..infatti la sposa è sempre raffigurata come pura, anche se ai nostri tempi non è più così, comunque l'abito bianco è rimasto un classico anche se tra le giovani spose non è più il preferito! ne vedi bellissimi in grigio..in rosa..ecc.. e secondo me è giusto sia anche così.
Ciao.
Grazy
Topic author: solepieno
Replied on: 29/03/2003 21:26:30
Messaggio:
Interessantissimo questo tema..
Vi siete mai chiesti l'origine delle Fedi nuziali?
L'uso di portare la fede all'anulare sinistro risale addirittura all'epoca degli antichi Egizi. Dicevano che esiste una vena che, partendo dall'anulare sinistro, arrivasse fino al cuore: lungo questa vena pensavano che corressero i sentimenti.
Usare la "fede" sull'anulare significava quindi garantirsi la fedeltà dei sentimenti.
Nell'antica Roma per sigillare l 'unione tra gli sposi si scambiavano anelli di ferro.
Per l'antica legge ebraica le fedi avevano ancor più importanza, infatti ritenevano che solo lo scambio di questi anelli fosse sufficiente a rendere legale il matrimonio.
Nel Medioevo, quando non era di moda lo scambio degli anelli, la "fede" era sempre un gioiello di grande fattura, spesso lo sposo inanellava la sposa con tre anelli.
In alcune regioni la fede viene anche chiamata "vera", termine veneto-slavo, che significa fedeltà.
E dopo tutto questo vi chiederete se sono sposato.. ebbene non ve lo dirò mai ! ahaha
Ciao
Debian
Topic author: Grazia
Replied on: 31/03/2003 20:49:24
Messaggio:
Vi siete mai chiesti l'origine del matrimonio?
In epoca preistorica, l'unione tra uomini e donne non esisteva e le donne appartenevano collettivamente alla tribù che le aveva rapite, in seguito il rapimento divenne un'iniziativa personale.
Secondo alcuni, il velo sarebbe una reminescenza del drappo che l'uomo gettava sul capo della donna che rapiva e che durante la cerimonia nuziale la sposa si mettesse alla sinistra dell'uomo perchè anticamente era con questo braccio che egli la stringeva, avendo il destro impegnato a maneggiare la spada per combattere soldati o mercenari.
Ancora oggi c'è l'usanza di simulare il rapimento prima della cerimonia nuziale, nei paesi scandinavi, l'uomo "rapiva" la sua donna e i genitori fingevano di cercarla:
Gli sposi, nei primi giorni del matrimonio, celebravano la fuga bevendo dell'idromele:
Prorio da questa tradizione, secondo alcuni, sarebbe nata l'espressione "luna di miele".
I Francesi e gli Italiani dicono."sposa bagnata, sposa fortunata" e lo stesso in India si ritiene che la pioggia durante il matrimonio sia di buon augurio, poichè il cielo piange di gioia.
Gli Irlandesi credono che se il sole abbaglia la sposa, porterà fortuna alla coppia.
Grazy
Topic author: Braveheart.
Replied on: 02/04/2003 16:33:04
Messaggio:
E riguardo l'anello non in tutti i Paesi viene messo all'anulare sinistro.
In Venezuela il marito lo porta all'anulare sinistro e la moglio in quello destro cosi quando si tengono per mano le due fedi si toccano.
Braveheart
Topic author: ophelja
Replied on: 02/04/2003 16:57:45
Messaggio:
Molto poetica questa visione...
(ma se, e sottolineo se, si ipotizzasse che:
marito con anello all'anulare sinistro tenesse con la mano destra la mano sinistra della moglie con l'anello all'anulare destro = le due fedi non si toccherebbero mai)
Per scongiurare dissapori o altro, sarebbe consigliabile una passata di ATTACK, avendo prima individuato la combinazione consigliata ?
ophelja
Topic author: Grazia
Replied on: 23/05/2003 23:49:30
Messaggio:
Riguardo ai "riti nuziali" nel '700:
A Venezia, una volta deciso il matrimonio, il giovane sposo, passava sempre, ad un'ora stabilita, sotto le finestre della sua promessa, che doveva rispondere ad un saluto.
Inoltre, era tenuto ad offrirle un diamante chiamato "ricordino".
La madre dello sposo, prima della cerimonia nuziale, donava alla giovane un filo di perle, che la sposa doveva portare fino alla fine del primo anno di matrimonio.
Le unioni tra due grandi famiglie erano celebrate con una festa in casa, si sfoggiavano sete, spade, gioielli, nel salone più grande del Palazzo.
La sposa appariva vestita con un abito di broccato d'argento, con il petto ricoperto di pizzi e gioielli, dando la mano al maestro di cerimonia, vestito di nero, con le spalle coperte da un mantello di damasco.
La sposa si inginocchiava su un cuscinetto di velluto e riceveva la benedizione del padre, della madre e dei parenti più vicini, poi condotta al centro della sala dal maestro di cerimonia, poggiava la sua mano in quella del futuro marito e il sacerdote li benediva.
Gli sposi si scambiavano un bacio e l'orchestra iniziava a suonare.
La sposa apriva le danze, che duravano fino a notte tarda, ballando da sola.
Gli sposi, mettevano, a disposizione degli invitati, un centinaio di gondole, con barcaioli vestiti con abiti da cerimonia.
In Sicilia, le tradizioni pagane erano ancora molto radicate.
Il rituale del fidanzamento e delle nozze contadine, ricordava quello dei tempi antichi.
Di solito era la madre del giovane a scegliere la sposa, tra le giovani del paese.
La scelta avveniva in diversi modi, uno era quello di far cadere una spazzola, all'alba, sulla porta prescelta.
La giovane la raccoglieva e aspettava la visita, a mezzogiorno.
La futura suocera legava i capelli della giovane con un nastro, simbolo del fidanzamento, il tutto accompagnato dalla distribuzione di ceci, mandorle, noci e fave abbrustolite.
Il giorno delle nozze un corteo andava a prendere la futura sposa, cantando un "epitalamio" (cioè un componimento poetico in onore agli sposi).
Il padre dello sposo, entrava da solo e faceva un complimento alla giovane, vestita in abito cerimoniale e presa per mano la portava allo sposo che l'attendeva sulla porta.
Dall'alto, sui due, venivano sparsi pane e sale, come augurio di fecondità e ricchezza.
La suocera poneva un biscotto di pasta fine sull'occhiello dell'abito della ragazza, fissandolo con dei nastrini, come simbolo del nutrimento che avrebbe dovuto ricevere dallo sposo.
In Chiesa, il prete infilava gli anelli agli sposi, d'oro per lui e d'argento per lei, dopo averli scambiati tra loro per tre volte.
Il sacerdote metteva sulle loro teste, delle corone di alloro, olivo, rosmarino e fiori che scambiavano per tre volte e poi venivano ricoperte da un velo di garza bianca.
Gli sposi si tenevano per il mignolo della stessa mano e reggevano una candela accesa.
Il banchetto veniva consumato in Chiesa, il sacerdote spezzava il pane e lo inzuppava nel vino e ne dava tre pezzetti agli sposi, poi rompeva il bicchiere, per far vedere come fosse fragile la felicità, quindi gli sposi, gli invitati e il sacerdote, tenendosi per mano, giravano tre volte intorno al tavolo, danzando e poi cantando , tutti insieme si dirigevano a casa dello sposo.
Alla fine del banchetto, in tavola, veniva messo un piatto, dove gli invitati lasciavano i doni agli sposi.
Grazy
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