Racconto di realismo magico
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=3857
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: zanin roberto
Oggetto:
Racconto di realismo magico COLOMBI A VENEZIA
Inserito il:
18/04/2003 18:41:05
Messaggio:
La colombella se ne stava rannicchiata e infreddolita, appollaiata sul marmo freddo di un davanzale, in una giornata nebbiosa, dove il sole faticava a penetrare sulla Piazza San Marco in una Venezia apatica e vagamente autunnale. Il vocio dei turisti non turbava minimamente il volatile che sembrava volersi estraniare dal contesto, pensierosa e indifferente si era piantata in quella posizione ormai da parecchi minuti, le sue piume leggermente azzurrate e gli occhietti vispi e penetranti ne facevano uno strano connubio, così contrastanti con quell'aria da disgustata e da perdente.
Passò un gondoliere, poco lontano, canticchiando in dialetto una canzone d'amore e lo sciacquio della gondola ne faceva da base, nel cielo alto un grosso aereo solcava l'aria appena decollato, di colpo un gruppo di colombi invase lo spazio sottostante il davanzale, i più anziani del gruppetto, subito si interessarono alla ricerca del cibo, qualche chicco di mais, qualche briciola di pane mentre i più giovani continuavano a sollevarsi in volo e a atterrare in una sequenza quasi paranoica.
Bullo uno dei giovani colombi, dalle piume vagamente rosate e dagli occhietti furbi, si guardò attorno, scrutò bene l'orizzonte, prese a fare qualche passo dandosi un certo portamento sicuro e baldanzoso, puntò una coppia di turisti e mentre gli altri scappavano all'avvicinarsi degli umani, Bullo sfidava incurante la situazione e continuò la sua escursione.
Aveva sete, vista li vicino una fontanella, aspettò che si liberasse da presenze umane e poi si precipitò a bere, mentre alzava lo sguardo inquadrò occasionalmente il davanzale della colombella triste. Si bloccò di colpo, con il collo rigido si mosse come un'automa, fece un pò di passi in quella direzione e quando fu vicino, la sua testolina si colorò di un sorriso biricchino, guardò la colombella inclinandosi di lato, non ricevette alcun segno, alcun movimento, alcun interesse da parte di lei.
Si girò su se stesso, tubò delicato, svolazzò in cerchio, planò sul davanzale con leggerezza ed estrema discrezione, se ne stette li fermo ad aspettare, senza alcun esito. La colombella si era accorta del giovane che le ronzava attorno, ne fu stimolata e inorgoglita ma non voleva assolutamente darlo a vedere.
Bullo cominciava a stufarsi, aspettò ancora un pò poi deciso volò via in linea retta molto lontano, quasi a lanciare un messaggio di disinteresse, si trovò in una calle con tante colombelle che lo sfioravano civettuole ma il pensiero di quella colombella lo turbava, non voleva mollare l'osso.
Ritornò sui suoi passi, scese sotto il davanzale, dove per la prima volta ottenne che il collo della colombella si spostasse in posizione verticale a rendere il suo atteggiamento altezzoso, iniziò a roteare sulle zampette, a tubare ritmicamente con toni sempre più accesi, a sbattere le ali spiumandosi con energia, a balzare su e giù finchè non ce la fece più.
Si fermò ansimante, guardò la colombella, lei finalmente lo guardò, si fissarono per interminabili secondi, poi spiegando le sue splendide ali e facendo vedere un corpicino sinuoso e asciutto se ne andò sorridendo.
Il rumore dei vaporetti che scivolavano sul Canal Grande e un venticello umido e freddo continuarono a dare colore alla città dove chissà quando, chissà dove, un colombo e una colombella si rincorrevano felici.
di Zanin Roberto alias Bespunico
marzo 2001
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