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I racconti di Praga

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=4288
Stampato il: 23/12/2024

Tema:


Autore Tema: Lithium
Oggetto: I racconti di Praga
Inserito il: 02/06/2003 12:06:00
Messaggio:

Praga è un dolce sospiro che aleggia avvolto dalla Moldava, che risplende lucente quando il bagliore spento del sole d’inverno accarezza teneramente le acque torve. Tutto odora di grigio, mentre una coltre di amarezza copre i severi volti del ponte Carlo; la Praga del delicato suono d’arpa, dei sapori e degli odori che si insinuano nei vicoli e nelle strade. La città prende vita ed emette un lieve vagito in lontananza; il rintocco marcato delle ore, il delicato volo del suono di un violino, mentre una leggera nebbia avvolge tutta Kampa, il Ruscello del Diavolo, come uno spettro che vola stanco sui cieli dell’Europa.

In ogni istante la città si ferma ed osserva, attonita, il dolce scorrere del tempo e della Moldava che scruta, curiosa, le parole e i visi che vagano per le strade.
Praga vola lontana nel cielo stellato dell’inverno e posa le sue mani su ogni singola pietra caduta col temo; dalle grigie lapidi che si abbracciano strette, avvinghiate dalla morte, nello Josevof, alla rocca di Vysherad che osserva, stanca, la città morire e danzare sotto di sé.

Praga, la Praga dei musicisti dimenticati e dei versi caduti, di lacrime versate e di parole perdute, la Praga dei ponti e dei Santi, la Praga accarezzata dai miti e dalle leggende, dall’alchimia, dalla magia, sorvolata dal passato e dalla storia, quella Praga sembrava essere sprofondata in un lungo sonno avvolta dall’inverno, cullata dal freddo torpore di un lontano Gennaio e allattata dall’odore pungente del vino caldo e della birra.
Praga era un monumento di silenzio, di pace, una culla per i poeti che ospitava, fonte di ispirazione e di miserie. L’aria praghese si elevava verso il cielo ed avvolgeva l’intera città come in una cappa di tranquillità. Tutto sembrava avere un proprio ordine e possedere una sorta di aura mistica, persino l’oggetto più insignificante era intriso da quello strano miscuglio di emozioni.


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