Autore Tema: Paolo Talanca
Oggetto: Un momento di tristezza
Inserito il: 10/06/2003 21:10:13
Messaggio:

Non è facile strisciare a terra dopo aver creduto di non poter mai più cadere.
Credevo, ché si crede a volte, di averla lasciata fuori. Non dico eliminata, ma parcheggiata momentaneamente fino a che il disco orario lo permettesse. Quel disco ha sempre troppo pochi numeri, e la vita che dovrebbe passare prima che la punta di quel disco gratti la sabbia è sempre in ritardo. E' in ritardo perenne e si finisce per spazientirsi; e non la si aspetta più.
Dopo ti accorgi che non eri nemmeno riuscito a parcheggiarla fuori, così la tristezza che compone, vibrante ed innata, l'essenza umana ti risale da dentro. Era nascosta nel buio di un sorriso momentaneo e torna per un tuo spazientimento, che ti fa capire che quel ritardo di un attimo di vita tanto atteso avrebbe potuto durare anche una sola eternità... ma tu non ce l'hai fatta a resistere, mentre magari era dietro l'angolo, persa nella penombra di una ragione disarmata e munita di un biglietto di scuse per il ritardo.

Ora ti passi il petto con una mano calda e insufficiente, recando nell'altra un disco orario rotto che invano cerchi di aggiustare.
E non sai se funzionerà mai più.

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So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto