Legami imprevedibili
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=5027
Stampato il:
23/12/2024
Tema:
Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto:
Legami imprevedibili Che legame c'e' tra la mitologia greca, una spogliarellista di Miami e una azienda che offre un antivirus on line? Tutto comincio' alcune settimane orsono, quando all'improvviso sul mio schermo comparve una scritta scarlatta che mi informava che era stato localizzato un virus su un file aperto. Passarono i giorni e durante il tempo libero di un pomeriggio d'estate, subito dopo aver abbondantemente annaffiato le piante sul balcone e appena prima che una folata di vento portasse nere nubi apparentemente cariche di pioggia proprio sopra le stesse piante, all'improvviso riapparve sullo schermo la scritta scarlatta che segnalava la localizzazione di un virus. La sequenza fu la stessa e Norton falli', ma stavolta ero io il freddo marine e ricopiai su un foglio il nome del file apparentemente infetto e con la coda dell'occhio scorsi all'angolo sinistro della finestra la frase :"infettato da js.seeker". Spensi il computer e aprii la finestra per gettarmi di sotto, proprio mentre passava una BMW grigia metallizzata ultimo modello del valore che stimai non molto superiore ai danni che avrei dovuto pagare dopo il volo e dopo la sentenza che mi condannava. Sono i momenti in cui la vita ci insegna che dobbiamo contare su noi stessi, sulla nostra forza, sull'esperienza, sull'istruzione e la cultura, sulla consapevolezza che noi e solo noi siamo arbitri della nostra fortuna. Cosi' chiamai precipitosamente mia nipotina e mia sorella e con voce rotta dall'emozione tentai di raccontare la tragedia e avvenne che l'una mi rispose che stava uscendo con gli amici e l'altra non mi rispose e neppure la mia segretaria era raggiungibile perche' il suo cellulare era spento a causa del fatto che probabilmente i suoi due teneri bimbi lo avevano usato come pallone da basket mentre lei al solito era impegnata a tirar fuori dalla lavatrice il telecomando del televisore che i pargoletti avevano pensato bene di nacondere per mettere alla prova lo spirito di avventura degli adulti. "A che serve internet?", mi domandai sconsolato. E svogliatamente riaccesi il computer, ben sapendo che di li' a qualche ora forse, a qualche giorno certamente, la scritta scarlatta sarebbe ricomparsa, mentre la telecamera avrebbe zoommato sulla figura ricurva di Norton sconfitto che se ne tornava con una sacca sulle spalle a San Diego. "js.seeker", scrissi nell'apposita riga del motore di ricerca e subito dopo comparve sullo schermo una lunga lista di siti che come titolo avevano proprio la famigerata scritta che appariva ormai nei miei incubi notturni. Appresi che js.seeker non era propriamente un virus, cioe' non si poteva trasmette oltre il proprio computer, ma era un "cavallo di Troia" che, come nella mitologia greca, si rilocava nel computer e si attivava modificando le richieste di ricerca di pagine al browser. E' sparso come il prezzemolo sulle pagine htm dei siti e si sospetta che siano stati determinati gestori di alcuni siti vietati ai minori a spargere con malevolenza il cavallo di Troia sulle pagine iniziali di moltissimi altri siti di notizie internazionali in modo che i computers si infettassero senza che i proprietari potessero capirne l'origine e in modo che i computers cosi' infetti, appena si apriva internet, istruissero il browser a localizzarsi comunque su quelle pagine non desiderate. Due settimane fa il quotidiano americano Herald Tribune ospito' un articolo di fondo sdegnato di un giornalista che raccontava la sua rabbia e la sensazione di ingiustizia mentre apriva internet per mostrare alla sua bimba di quattro anni un sito sulla natura e si trovava davanti agli occhi un sito di una natura un po' diversa, il giornalista affermava che determinati gestori di siti erano riusciti in quel modo a saltare le protezioni che li isolavano dai contatti con i browser. A circa meta' della lista dei siti in cui i moltissimi utenti di internet si lamentavano e chiedevano aiuto e altrettanti indicavano delle stringhe di istruzioni che servivano a cancellare un virus considerato tra quelli piu' inoffensivi, ho trovato una risposta di una persona che pareva molto sicura di se' e in due righe suggeriva di aprire il sito www.housecall.antivirus.com, di clikkare sull'opzione "scan" e, come per magia, di osservare come il cavallo di Troia terminasse la sua inopportuna esistenza. Seguii le indicazioni e sullo schermo comparve rapidamente la sequenza dell'anima del mio computer mentre venivano scannerizzati i files, uno dopo l'altro, i cui nomi si susseguivano e cosi' rividi gli storici archivi della musica e poi quelli dei racconti e fu come se l'intera esistenza del computer e dei miei rapporti con esso mi passasse davanti agli occhi. Intanto in alto sullo schermo compariva un quiz, destinato a far spremere le meningi all'utilizzatore dello scan, mentre quest'ultimo compiva il suo dovere nel tempo necessario. Indovinai che la risposta esatta era quella della spogliarellista, proprio mentre lo scan finiva di eliminare il mitologico cavallo di Troia, grazie alla tecnica di una azienda che produceva antivirus. Ed e' questa la risposta alla questione apparsa all'inizio di questo scritto. Roberto
Inserito il:
05/08/2003 19:48:04
Messaggio:
Io rimasi agghiacciato dal terrore e fu Norton che con piglio da duro marine prese in mano la situazione invitandomi ad attivare le sue contromisure. Tremando, le mie dita risposero al suo burbero tono, ma ben presto la sua esuberanza colma di fredde certezze si trasformo' in una ingloriosa fuga. Non riusci' a eliminare il virus, non riusci' a metterlo in quarantena, non riusci' a compiere alcuna delle azioni per cui era stato concepito. Dopo poco spari' la scritta scarlatta e parve essere anche sparito anche il fantomatico virus.
Cosi' scelsi una seconda alternativa e telefonai a Beppe e in pochi minuti la nostra fantasia di scrittori di racconti si invento' una intricata e appassionante vicenda che mi vedeva protagonista di una congiura galattica per la conquista dell'universo per mezzo di un virus che il mio corpo biocibernetico aveva sparso sul pianeta Terra dopo essere caduto fuori dal finestrino di una astronave aliena contravvenendo al regolamento che vietava di sporgersi durante il balzo nell'iperspazio.
E la domanda era sul famigerato storico virus Melissa, si trattava di indovinare da quale fonte il suo creatore avesse tratto quel nome e, tra le diverse risposte possibili, c'era quella che fosse il nome di una spogliarellista di Miami, incontrata dal programmatore del virus.
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