Autore Tema: emofione
Oggetto: Io ci sono.
Inserito il: 24/10/2003 11:57:34
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Io ci sono.
Non mi sento ancora trasparente, solo il tempo potrà dirmi se lo sono.
Solo l’occhio deluso di un amico potrà rendermi vuoto dentro, perché solamente allora mi sentirò un fantasma, il riflesso di un sogno vissuto nella mente di qualcuno. Solo allora penserò di non essere mai esistito, in carne ed ossa intendo. Dunque ero un personaggio creato da qualcun altro… Nirvana.
Vivere di riflesso, o essere l’immagine che gli altri hanno creato per te.
Essere la pellicola di un film del quale sei stato co-protagonista, ma in cui una regia occulta ha cambiato punto di vista, ha deciso di seguire altre tracce.
L’immagine svanisce a poco a poco, quando cambiano i sogni e le fantasie.
Qualche battuta, qualche scena, ti ricorda ancora, per dare il tempo allo spettatore di metabolizzare ed agli altri attori di venir apprezzati e riconosciuti parte integrante del cast.
Poi più niente.
Certe situazioni, alcune circostanze, mi mancheranno, sempre.
Quelle birre salmastrose sono il mio più grande rammarico.
Le persone cambiano pelle come i serpenti, e ognuno indossa quella che,
in base al momento, alla fase, gli sta meglio addosso. E’ giusto e naturale che sia così.
Anzi è l’alea che rende l’esistenza così stressante ma ricca. Non sai cosa succede, nessuno lo sa.
Ma continuo a credere che ogni attore sia anche una persona, e penso di esser nato o cresciuto, forse per colpa di mia mamma, con la stupida convinzione che Al Pacino non sia un’invenzione hollywoodiana ma un uomo in carne ed ossa, coi suoi tormenti interiori e le sue gioie quotidiane. Qualcuno sarà suo amico, dico io. Qualcuno ci mangerà la pizza insieme.
Qualcuno lo conoscerà veramente.
Non io, no davvero. Io l’apprezzo per il ruolo che ha di volta in volta ed in cui si cala magistralmente. E per quello che ci voglio vedere io, dalla mia angolazione.
Ma se lo incrociassi per strada, dietro casa mia, potrei dirgli appena :”Ehi Al, sei un mito”
E tirerei avanti. E mi dimenticherei di lui non appena fosse uscito dal mio contesto di vita, fosse andato in pensione.
Perché conosco l’attore, anche piuttosto bene. Ma non la persona.
Ecco, io adoro le persone.
E ne conosco veramente poche. Tutti gli altri sono attori del film del quale io sono il regista.
Ma quelle vere mi rimangono dentro. Non è possibile un altro Padrino senza Marlon Brando, perché Marlon Brando è il Padrino, non colui che lo interpreta.
Non fingerò mai di essere passato oltre.
Per me non esiste l’oltre, per me esiste solo il per sempre.
Baci amici.