La macchia umana
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Grazia
Oggetto:
La macchia umana Ho visto il film "LA MACCHIA UMANA" dal ROMANZO OMONIMO DI PHILIP ROTH, Regia di ROBERT BENTON, Attori principali: ANTHONY HOPKINS ( il professore COLEMAN SILK), NICOLE KIDMAN ( FAUNIA FARELY), ED HARRIS (ex marito di Faunia - LESTER FARELY) e GARY SINISE (lo scrittore NATHAN ZUCKERMAN). La vicenda è narrata dallo scrittore Nathan che sta scrivendo un libro sulla vita del professor Coleman Quando il professore viene accusato di razzismo e si dimette da scuola, la moglie muore dal dolore e non saprà mai che il marito è un "nero bianco", proprio lui che aveva chiamato "zulù" due allievi di colore della scuola. Per tutta la sua vita mente e si fa credere un ebreo, nascondendo le sue origini e la sua famiglia persino alla moglie. Rimasto vedovo e senza lavoro ha una relazione con una giovane e bella donna delle pulizie, Faunia, anche lei tragicamente segnata dalla vita, infatti ha perso i suoi due bambini in un incidente e l'ex marito Lester gliene da la colpa e la perseguita. Diventanto amico dello scrittore gli narra la sua vita, infatti nel film ci sono delle scene di vita del professore quando era giovane e della sua prima fidanzata che lo lascia quando scopre le sue origini, Sarà proprio il suo amico scrittore, Zuckerman a scoprire la vera identità dell'insospettabile insegnante dalla vita apparentemente irreprensibile. Purtroppo, la vita dei due protagonisti e amanti, finisce tragicamente, in un incidente d'auto, causato dall'ex marito della donna che li spiava continuamente. Il film mi è piaciuto e anche gli attori, anche se Hopkins e la Kidman sono in ruoli non proprio adatti a loro, ma la bravura supera tutto, nonostante le numerose critiche: "Insomma vedere 'La macchia umana', uno dei massimi romanzi di Philip Roth sull'America moderna, ridotto a un drammone d'appendice, è intollerabile. Alla regia il veterano Robert Benton non ha un guizzo (solo il dialogo finale sul ghiaccio dà qualche brivido) e i due protagonisti Anthony Hopkins, improbabile negro bianco, e Nicole Kidman, troppo bella e scarmigliata, sono fuori ruolo e fuori forma". (Claudio Carabba, Sette', 11 settembre 2003) "A differenza dei negri di pelle nera, quelli di pelle bianca si sottraevano al razzismo, ma solo se rinnegavano la famiglia e rinunciavano a farsene una: un figlio avrebbe rivelato tutto. Negli Stati Uniti, da qualche decennio, la razza non è più una macchia, ma ciò non poteva più cambiare la vita ai nati negli anni Venti: troppo tardi per loro, che non potevano più passare dal rimuovere al rivendicare le origini. È un caso di simile rinuncia che racconta 'La macchia umana' di Robert Benton, tratto dal romanzo di Philip Roth ispirato alla reale vicenda di Anatole Broyard, critico letterario del 'New York Times'. Anthony Hopkins è un docente negro bianco di fede ebraica che ha nascosto la sua macchia integrandosi nel sistema. Anche troppo, perché sarà licenziato per aver chiamato packs due studenti assenteisti. Carriera finita per lui, morte per dolore della moglie; vedovo, Hopkins incontra Nicole Kidman, donna delle pulizie bellissima ma più sfortunata ancora di lui. Per le troppe disgrazie in troppo poco tempo 'La macchia umana' perde verosimiglianza. Dire cose giuste, ma nel modo sbagliato. Vero, più che verosimile, appare solo di che lacrime e di che sangue sia colmo il melting pot." (Maurizio Cabona, 'il Giornale Nuovo', 19 dicembre 2003) "Se l'amour fou tra il vecchietto intellettuale e la giovane selvaggia scivola rapidamente nel repertorio convenzionale, il danno è aggravato dall'accostamento Hopkins-Kidman, una delle coppie di amanti più inesistenti a memoria di spettatore, se non nelle pretese del marketing e dei rotocalchi. Però la (mancata) alchimia dei protagonisti non esaurisce l'insipienza del lavoro di casting: pur incontestabilmente bravo nella sua gigioneria, Hopkins è una scelta geniale al contrario, l'attore che chiunque riconoscerebbe come il meno adatto per la parte di Silk scegliendo in una rosa di cento. Gary Sinise presta la faccia a uno scrittore, amico confidente del prof; Ed Harris fa il matto spiritato." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 dicembre 2003)
Inserito il:
03/02/2004 19:15:55
Messaggio:
Silk, un insegnante di studi classici con un terribile segreto.
questo è l'argomento del romanzo, un fenomeno a noi sconosciuto ma attuale in America, cioè rinnegare la propria origine etnica per avere maggior successo, ma il prezzo da pagare è alto e ce lo dimostra Coleman, vivendo nella menzogna, non confidandosi con nessuno.
"Il segreto del protagonista, che si finge ebreo, è di essere un 'nero bianco'; e il gallese Anthony Hopkins, nonostante la sua nota versatilità e alcuni splendidi momenti, era una delle scelte meno plausibili per interpretarlo. Anche Nicole Kidman sembra fuori parte e le scene d'amore fra i protagonisti sono imbarazzanti. Pur rendendo omaggio al valore sfortunato degli interpreti, rimane difficile farsi piacere un film in cui troppo spesso la coppia divistica scompare per lasciar posto a lunghi flashback che sembrano girati da un regista molto al di sotto della buona reputazione di Benton". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 31 agosto 2003).
E' STATO PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003).
Grazy
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