Autore Tema: detective Hayes
Oggetto: Cultura dell'ascolto
Inserito il: 18/02/2004 18:35:10
Messaggio:

Dovrei studiare e invece gironzolo in rete... leggo le notizie su Pantani... cerco spiegazioni su come possa essere morto... non fisicamente... morto interiormente... lasciato solo... solo con la sua depressione... e trovo una frase che mi colpisce... "Educati come siamo alla cultura dell'applauso non sappiamo neanche dove sta di casa la cultura dell'ascolto." È vero. Oggi si sa solo blaterare, alzare la voce x farsi sentire, interrompere e far perdere il filo del discorso a chi vorrebbe esprimere ciò che ha dentro. Continuo a leggere... "Distribuiamo farmaci per contenere la depressione, ma mezz'ora di tempo per ascoltare il silenzio del depresso non lo troviamo mai." I farmaci da soli non servono... la persona deve metterci la volontà x poter guarire... ma poi intorno trovano tanti muri... che li isolano dal mondo, che non permettono loro di esprimere ciò che pensano. E poi non hanno nemmeno il diritto di chiedere (per non dire pretendere) un certo comportamento dalle persone che più dovrebbero capirli ed aiutarli solo perchè sono sotto l'effetto dei farmaci. Nessun alibi, quindi. Con i farmaci non si + più depressi!!!
E mi fa rabbia pensare che come Marco ce ne sono tanti... di depressi soli... che vorrebbero urlare... dire ciò che pensano... ma soprattutto vorrebbero mollare tutto ciò che li circonda... andare via e ricominciare... come se ricominciare bastasse a guarire... chissà! Io, comunque, ci spero!!!!

Un sorriso, Titty