Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto: Ago thriller
Inserito il: 26/03/2004 23:33:39
Messaggio:

Un bel giorno mi hanno tolto le tonsille, prima mi veniva sempre la febbre e dovevo fare un sacco di iniezioni di antibiotici fino al giorno in cui ho fatto i conti e ho scoperto che mi costava meno togliere le tonsille che continuare a fare iniezioni. Devo ammettere che la scelta non fu solo economica, fino al giorno precedente infatti quando aprivo la porta si presentava una infermiera molto carina che, dopo avermi iniettato il doloroso liquido, mi chiedeva con sollecitudine e dolcezza :"ti ho fatto male?" e io ovviamente rispondevo con un rude accento del Texas :"male? per che cosa? puntura? ah, mi hai fatto una di quelle dolorosissime punture? ma sai che non me ne ero neppure accorto?".

Ma accadde che ella cambio' ospedale e il suo posto fu preso da una sua collega alta otto metri e con le spalle da sollevatrice di pesi a cui io non volevo neppure aprire la porta, mi inseguiva con una siringa con l'ago appena piu' spesso di una scimitarra fino a che colpiva, dove veniva, veniva, e poi mi chiedeva con puro accento teutonico :"fero che io fatto male a te? io mi diferto uno mondo a fare crande buco a persone". Erano buchi che dopo uno ci infilava la testa fino a uscire dall'altra parte e cosi' mi presentai al chirurgo.

Ricordo che mi trovai sdraiato su un lettino, c'era una anestesista a cui non feci in tempo a chiedere il numero di telefono perche' mi addormento' o forse mi addormento' perche' glielo chiesi e parevano passati pochi attimi, in effetti le levano in pochi secondi, e mi risvegliai in stanza con vicino un'altra infermiera carina che mi chiedeva se volevo un gelato, per un giorno ne mangiai diversi. Non ebbi piu' febbre dovuta ai batteri che si depositavano in gola, non dovetti piu' fare iniezioni e incontrai l'infermiera carina dell'inizio della storia un giorno alla fermata del tram e le raccontai di concerto, lei si era sposata e faceva le iniezioni ai suoi bambini e al marito.

Qualche mese fa ricevetti un pacchetto di siringhe come campione di produzione dalla Cina, un set di una decina di pezzi di tutte le dimensioni con aghi cortissimi e lunghissimi. Ero affascinato, forse perche' sapevo che io non avrei mai avuto il coraggio di fare delle iniezioni a qualcuno. La mia segretaria e braccio destro e sinistro e mente pensante quel giorno si lamentava per un mal di denti e io la inseguii per l'ufficio con la siringa piu' grossa dicendole che l'avrei guarita, di farmi almeno provare, di darmi fiducia ma lei disse che non ci pensava neppure e poi la siringa era vuota. Non si accorse che qualche cosa era cambiato dentro di me, qualche cosa si era imposessata di me.

Da quel giorno, chiunque si lamenti di un qualsiasi disturbo, io tiro fuori il pacchetto di campioni e gli chiedo se posso fargli una iniezione con l'ago piu' grosso. Preferiscono guarire al momento che darmi la soddisfazione.

Se per caso sentite bussare alla vostra mail box e aprite e vi trovate di fronte un tipo che esclama sorridendo e brandendo una siringa dall'ago a scimitarra :"cucu', sono io, come stai? posso farti una puntura?", non mettetevi a gridare, non tiratemi addosso il libro del telefono, se nessuno mi fa provare una volta, come fate a dire che non ne sarei capace?

Lo arrestarono alcuni mesi dopo, aveva terrorizzato mezzo mondo, al processo lo condannarono ai servizi sociali nel carcere di massima sicurezza di concerto city, lui chiese di essere assegnato all'infermeria. Fu accontentato per un errore di trasmissione di dossier, si mise il camice bianco e tiro' fuori il suo pacchetto di siringhe di tutte le dimensioni, bussarono alla porta dell'infermeria e lui sorrise e, brandendo l'ago a scimitarra, apri'.

Tratto da :"Non aprite quella mail box", i racconti del brivido e del mistero di concerto di sogni.

Roberto