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Coraggio

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=7977
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: emofione
Oggetto: Coraggio
Inserito il: 14/04/2004 17:02:25
Messaggio:

Veramente stanco,
provato fisicamente e psicologicamente
Mi arrendo all’evidenza. Mi arrendo proprio.

Ho un paio di amici del cuore. Forse tre o quattro
Una famiglia vera che mi vuole bene
E’ già molto direi. Moltissimo.
Eppure mi tormento. Eppure non ci dormo. Eppure sono secco e acido.
E’ questo, insomma, il significato di tutto?
E’ per questo dato meraviglioso ma ormai somatizzato, che dovrei lottare?
Sono questi gli unici sentimenti che dovrò coltivare?
Questi i valori da difendere e per cui darmi illimitatamente?
E’ sufficiente tutto ciò a rendermi sazio?
A fare di Emiliano una sorta di Siddharta nella seconda fase della vita?
Uno non più in cerca del perché, ma consapevole dell’Io e del tutto?
Be’, potrei pure accontentarmi.
Oppure condire il tutto con qualche altra conoscenza interessante.
Con un paio di ragazze al mese con cui condividere i piaceri della carne.
Con un lavoro abbastanza stimolante, che rimarrebbe però soltanto un mezzo.
Con una passione che forse un giorno potrà dirsi qualcosa di più concreto, palpabile.
Con il gioco e le risate, con la fatica che brucia calorie e stress in contemporanea.
Con qualche altra conquista, sebbene effimera. Che ne so, un libro di Martin, una felpa rossa, una macchina che sostituisca la mia Polina anch’essa stremata, un panino di “Giovanni” fantasia base prosciutto, un filmino regalaspunti o un CD di musicoterapia dell’amico Giaggia.
Una casina da vivere a 360 gradi; tutta per me.
Una vacanza divertente ed appagante, solo nei giorni di ferie però.

Ho idea, invece, che partirò davvero, prima o poi.
Per trovare una risposta alle domande che trafficano il mio cervello ormai pieno di smog ed inquinamento acustico.
Per dare un senso all’Emiliano adulto.
Per capire se sono capace di altro.
Di dare, di darmi.
Di ascoltare, di ascoltarmi.
Di amare, di amarmi.
Anche solo un po’ di più.
E se fallirò, almeno ci avrò provato.
Almeno non avrò incassato l’ennesimo diretto restando immobile.
In fondo, non importa colpire, ciò che conta è saper schivare. Insegna il Checco.
Allora conviverò anch’io, anzi lo faccio ormai da tempo, col mio animale.
La smetterò di credere alle favole e di riporre fiducia in chi può trarre guadagno dall’Emiliano uomo. Saremo solo io e Lui, e chi ci ha voluto bene senza condizioni ed in modo spontaneo.
E se saremo stanchi, se avremo dato tutto, se saremo di nuovo, con coraggio, corsi incontro alla palla senza chiedersi come finirà la gamba, allora potremo dire basta.
Appendere le scarpe al chiodo.
Senza andare a ridere dentro ad un bar, però.
Del resto ho sognato mille volte un finale festoso. Pieno di gente. Un po’ come a Cuba.
Solo senza cubane.



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