Ancora sull'autobus
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=8600
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Mircalla
Oggetto:
Ancora sull'autobus Sono certa, viaggiare sull'autobus e' divenuta la mia maggiore fonte di ispirazione. Ancor prima di salire sento le parole affiorare alla mente e la mano dirigersi verso il blocco e la penna custoditi nella borsa. Salgo "Central Station, please" "90 pence thank you" "thank you". In Inghilterra c'e' il rapporto umano con l'autista, forse e' anche per questo che preferisco l'autobus alla metro. Per salire in metropolitana infatti c'e' il rapporto uomo-macchina. Uno scatolone arancione dallo schermo nero ti si para davanti all'entrata della piattaforma. Lista delle stazioni al lato dello schermo Chillingham road.... C premi C £1.60 this machine gives change. E' vero che anche le macchine hanno il loro carattere e certi giorni anche la luna storta, si incaponiscono a risputare le monetine proprio quando sei in ritardo ed il treno e' proprio li' sotto il tuo naso. Ed e' a quel punto che la sensazione, fortissima, di lasciar perdere il biglietto e saltare direttamente sul treno ti assale. A Newcastle i biglietti non si timbrano sarebbe facile e invece no, non si puo' e persisti fino a quando convinci la macchina ad ingoiare l'unica moneta da £2 che non avevi ancora provato a infilare e per la quale ti sputa un cartellino giallo (si puo' dire cartellino giallo in pubblico di questi tempi?) Ma intanto il treno e' perso, "11 minuti" ti dice il pannello elettronico al centro della piattaforma. "E vabbe'" mi consolo "se non altro la mia integrita' morale e' intatta... e con la mia quella di tutti gli italiani, mi sento quasi fiera di aver perso il treno... Mi viene in mente un altro viaggio. La prima volta che Becky e' venuta in Italia. Arrivammo all'aeroporto di Genova cariche di bagagli e stanche morte. La notte precedente trascorsa su dei cartoni gentilmente offertici da due ragazzi tedeschi nel piazzale degli autobus della Victoria Station, dopo che una voce metallica proveniente dall'altoparlante ci aveva annunciato che il servizio di bus da Londra a Stansted era stato temporaneamente sospeso e che la stazione avrebbe chiuso fra dieci minuti. Ci rimanevano £8 in tutto i cartoni dei tedeschi, il nostro caffe', la chitarra di una simpatica ragazza francese, ci aiurono a dimenticare il freddo gelido e sopravvivere fino al mattino e finalmente arrivammo a Genova. Li' ci aspettava un'altro autobus fino alla stazione ed e' a questo punto che accade l'evento straordinario che segnera' a vita la mia amica: l'autista rifiuto' di farci il biglietto. L'uomo si spinse perfino a spiegare il motivo del rifiuto: troppa gente! Spiegai la faccenda a Becky con fare disinvolto, cercando di mettere come sottotitolo una frase del tipo "adesso siamo in territorio italiano, a volte capitano cose un po' strane, ma non bisogna preoccuparsi..." Uno stormo di emozioni, dall'incredulita' all'indignazione passando per l'ilarita' le attraverso' il volto e certe volte mi dispiace quasi che non ci sia una macchina per trasferire i ricordi dalla memoria alla pellicola perche' quella e' davvero una faccia che avreste dovuto vedere. Ad ogni modo questa storia e' ormai divenuta un classico e salta fuori ogni volta la mia amica voule illustrare il concetto di Italianita'. antonella
Inserito il:
16/06/2004 01:03:20
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