Il riso nerica, Il golden rice e una poesia
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22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto:
Il riso nerica, Il golden rice e una poesia
Inserito il:
21/07/2004 11:39:37
Messaggio:
Il riso nerica - New rice for Africa - viene ottenuto mediante tecnologia biotecnologica che rende possibile l'incrocio, senza geni estranei, di due specie di riso, che in natura non avrebbero possibilità di incociarsi.
Una specie "Oryza sativa" si coltiva ovunque nel mondo, viene incrociata con " la specie africana "Oryza glaberrima" che resiste a climi e suoli aridi.
La specie ottenuta resiste alla siccità , alle malerbe, non richiede impiego di sostanze chimiche e per ora ha costi accessibili.
La biotecnologia è tuttora in fase sperimentale, e serve a modificate le caratteristiche dei più diffusi cereali.Le ricerche più interessanti riguardano il riso. Il caso più famoso è quello del golden rice, di cui si iniziò a parlare nel 1999 quando venne annunciato in modo triofalistico che era nato un riso, geneticamente modificato, che nei semi contiene il beta-carotene, precursore della vitamina A e potrebbe perciò aiutare le popolazioni in difficoltà.
Ci sono tuttavia molti punti deboli di cui fanno cenno alcuni scienziati. La scienziata indiana Vandana Shiva afferma che per raggiungere il fabbisogno giornliero di 750 microgrammi di vitamina A un adulto dovrebbe manfiare da due a tre chili al giorno di riso dorato, che è pure molto sgradevole alla vista!!
La fondazione Rockfeller, una dei principali finanziatori del progetto affermano per bocca del loro presidente Gordon Conway:
"La promozione del Golden Rice" è andata oltre il limite. Gli annunci pubblicitari sembra che abbiano dimenticato che questo è ancora prodotto di laboratorio..."
In questi giorni le stesse cose sono state ribadite da un gruppo di scienziati italiani in una lettera a Paolo Mieli, pubblicata dal Corriere della sera. ( lettere a Mieli)
Elena Fiorentini
O Tognetta cos'è che m'hai fatto?
Ho il cervello che l'è in fallimento,
non so fare più un corno de niento,
sento come mancarmi un quaicoss.
E vo dietro guardarmi e tocarmi
qual'ogeto me possa mancare ,
il borsino l'ho ancora, me pare
in sacoccia ci ho dentro tutt coss.
Un momento,puciasca, l'è vero,
è il cuvore che tu m'hai rubato,
povro me, povro me siagurato
nel cuvore g'ho den puu nagòtt
Per fortuna che ci ho un bel rimedio,
sono mica poi tanto una ciolla;
prendo il riso, del burro e scigolla
e nel bus metto un piatt de risott.
*
**
di
Pietro Friggi
Il dialetto usato dal Friggi non è dialetto milanese, ma è di un abitante di Milano che racconta tentando di parlare in Italiano.
E' un gioco linguistico , chiamato grammelot, descritto e usato dall'attore e scrittore Dario Fo.
Edited by - Elena Fiorentini on 19/09/2004 20:07:22
Edited by - elena Fiorentini on 14/01/2005 15:35:03
Replies:
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 21/07/2004 14:27:45
Messaggio:
Si chiama Venere , è originario della Cina , ma attualmente viene coltivato in alcune località della pianura Padana.
Appartiene alla collezione dei Grandi Risi del Mondo della produzione Riso Gallo.
Viene venduto integrale, si presenta di colore nero, la cottura è di 18 minuti. Sprigiona un aroma particolare , ma delicato.
La leggenda narra che fosse apprezzato alla corte degli antichi imperatori cinesi per le sue proprietà nutrizionali e afrodisiache, da qui il nome di "Riso proibito".
Si può cucinare in qualsiasi modo, ma suggerisco gustarlo freddo, lessato, salato , condito con un misto di verdure ( melanzane, cetrioli a piacere). Non insisterei su aromi forti e piccanti, ma forse perchè io non li amo, per non perdere l'aroma delicato e particolare del Riso Venere.
In tavola una bella alzata di chicchi neri e lucidi , con i colori delle verdure fa un figurone degno dellamcucina di un imperatore.
E il sapore non vi deluderà.
Non è carissimo, ma costa come un riso di ottima qualità.
Buon appetito!
Elena Fiorentini
Topic author: Mircalla
Replied on: 21/07/2004 14:41:31
Messaggio:
Dalla cara Elena ho appena saputo che siamo nell'anno internazionale del riso 2004.
E' interessante questo argomento del riso, l'alimento base delle diete
orientali. A questo proposito c'e' un detto che dice "Noi Bangladeshi siamo
fatti di riso e pesce". Ci sarebbe molto da scrivere su questo argomento, e
richiederebbe una conoscenza molto piu' ampia della mia. Quello che posso
fare pero' e' condividere qui una tesina che scrissi l'anno scorso
intitolata "Le conseguenze della Rivoluzione Verde sullo sviluppo del
Bangladesh". La versione originale della tesina e' in inglese ma in sintesi
piu' o meno 40 anni dopo l'introduzione di una singola nuova varieta' di
riso che coltivata usando pesticidi ed irrigazione, il Bangladesh ha
sofferto non solo un crescente declino della qualita' dell'acqua e del suolo
ma anche gravi tensioni sociali. Fu cercando materiale per la tesina che
lessi The Violence of the Green Revolution di Vadana Shiva. Scritto nel 1984
e presentato all' UN, questo report offre prove della stretta connessione
fra l'introduzione della Rivoluzione Verde in India e l'esplosione di
violenza in Punjab.
L'esperienza in India dovrebbe servire da monito. L'Africa come l'India ha
terreni molto diversi dai nostri, antichi e fragili, nessuno meglio dei
contadini africani sa come ricavarne frutti e conservarlo, tutta la nostra
scienza occidentale non basta a compensare per questa conoscenza
preziosissima. La tecnologia puo' aiutare certo, ma prima di tutto dobbiamo
imparare ad ascoltare. Qualche tempo fa lessi un articolo che mi ha dato
molto da riflettere, quando ai membri di una comunita' contadina africana
venne chiesto come desideravano che dei fondi disponibili venissero spesi,
questi chiesero per un luogo di culto. La scelta puo' sembrare strana ma
ricordiamoci che e' nella comunita' che si scambiano idee ed esperienze ed
infine si cresce. Tutto questo e' per dire che noi occidentali dobbiamo
stare molto attenti a come doniamo a chi doniamo i nostri soldi per aiutare
queste comunita' a crescere ed uscire dalla poverta'. Questi popoli hanno
vissuto sulla loro terra per millenni, hanno le loro tradizioni e credenze.
Le multinazionali, i giganti della chimica e biotecnologia vedono solo nuovi
mercati da aprire.
The Consequences of the Green Revolution on the development of Bangladesh
C. Dunne, A. Rea
Bangladesh lies in the world largest delta created by the conjunction of
three major rivers; the Ganges, the Brahmaputra, and the Meghna; it is also,
one of the poorest most densely populated countries of the world. The
majority of Bangladeshi people live in rural areas and is highly dependent
upon natural resources and agriculture for food, income and livelihood. The
major influence upon Bangladesh economy and agriculture has been the
introduction of High Yields Varieties (HYVs) of rice and wheat and
associated technology (agro-chemicals and irrigation systems)
Environmental impact
There is now growing evidence that the onset of the Green Revolution in
Bangladesh has contributed to the increasing pollution and environmental
degradation as well as to the unequal access to natural resources.
Fish and fishery plays an important role Bangladeshis diet and economy,
however in recent years, fish populations have been declining. Pesticides,
irrigation schemes and flood control schemes have been suggested as the
major causes of such decline.
In recent years, increasing levels of As have been found in shallow wells
used for irrigation of crops and drinkable water supplies. Both origin and
mobilization of As are still controversial issues. Agro-chemicals have been
suggested as one possible sources of As in shallow groundwater. It has also
been suggested that the lowering of the water tables induced by increased
abstraction for irrigation promotes the mobilization of As.
Land degradation is particularly severe, about 75% of the cultivated area is
affected by one or more degradation process. Inappropriate use of irrigation
and fertilisers, unsustainable farming practices and the increased pressure
on natural resources are at the base of such degradation.
Socio-economic impact
Before the Green Revolution, rice and fish was the base of the Bangladeshi
diet; in traditional subsistence farming, a wide range of rice varieties
were cultivated; with each variety adapted to local micro-environment. Wheat
was not a traditional crop in Bangladesh where it was introduced by the
onset of the Green Revolution.
The introduction of HYVs of rice and wheat during the late 1960s did achieve
an increase in grain production while reducing the risk of crop failure;
however, due to population growth and to complex socio-economic and natural
factors; not only the pro capita food consumption has failed to increase, as
promised by the supporters of the Green Revolution but it as also become
considerably less varied. Moreover, the widespread cultivation of HYVs has
been accompanied by reduced crop diversification and in the long term, this
trend carries the potential risk of reduced genetic diversity of crops.
It has been suggested that the Green Revolution has promoted an increase in
the number of landless and near-landless, and an unequal use of land and
access to natural resources. Rural poor are dependent upon employment and
upon non-exchange income (wild animals and fruits, water, firewood, etc.);
however due to population pressure and to the application of propriety
rights by land-owners non-exchange income has become scarcer. The reason for
this trend is linked to the fact that cultivation of HYVs requires the use
of agro-chemical and the access to irrigation systems, conditions which
clearly favour landowner able to invest.
antonella
Edited by - mircalla on 21/07/2004 14:50:06
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 14/01/2005 15:45:32
Messaggio:
Grazie per l'importante contributo con la tesina .
E.
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