^^^Antisemitismo a scuola^^^
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Shirin
Oggetto:
^^^Antisemitismo a scuola^^^ Andare al liceo classico, per me, era stato il sogno di una vita. Mi sentivo schiacciata e sola... contro un gruppo di persone che non mi volevano. Dopo aver pensato a lungo presi una decisione. Ora li vedo i miei ex compagni ogni tanto. Molti dei miei ex compagni quando mi vedono non mi salutano. Vi mando un abbraccio Replies:
Inserito il:
02/09/2004 01:48:23
Messaggio:
L'avevo deciso fin dall'elementari perchè mi piaceva l'italiano e volevo conoscerne le radici.
In terza media uscii con ottimi voti proprio perchè volevo frequentare un liceo ed il liceo classico di Mantova è ritenuto tra i più difficili di tutta Italia.
Io provengo da una famiglia semplice e sapevo che varcando quella soglia mi sarei ritrovata tra un'elite di persone che stanno molto meglio di me, tuttavia mi dissi che potevo dimostrare di essere una persona umanamente profonda e che questo avrebbe colmato tutto il resto.
I primi mesi mi accorsi che era una scuola molto difficile e stavo molto attenta alle lezioni perchè avevo dei buchi dalle medie (la mia insegnante non aveva ben spiegato l'analisi del periodo che è fondamentale per imparare il latino e il greco).
Così si creò un distacco tra me e i miei compagni.
Non riuscivo ad integrarmi con la mia classe e anche gli insegnanti erano molto freddi, cosa a cui non ero abituata.
Forse avrei dovuto evitarlo, ma con l'insegnante di religione organizzai una lezione sulla Fede Baha'ì (religione a cui io appartengo) perchè pensavo che se mi fossi mostrata per come ero i miei compagni avrebbero avuto le idee più chiare su di me.
Non fu così.
Dopo quella lezione restai da sola in un banco attaccato alla cattedra e i miei compagni pensavano di me cose assurde: addirittura che io fossi atea e rinnegassi Dio.
Da qui cominciarono le umiliazioni... Durante un'ora di supplenza mi sedetti vicino ad alcune compagne e queste presero ad agitare un fazzoletto davanti al naso perchè sostenevano ci fosse qualcuno che puzzasse.
Fecero addirittura aprire le finestre.
Inutile dire che fu molto umiliante.
Le assenze diventarono sempre più frequenti e i miei voti calavano.
La mia insegnante di italiano al pomeriggio mi dedicava qualche ora per ripassare il latino (su richiesta del mio preside a cui stavo simpatica), ma il giorno dopo pretendeva io fossi pronta in tutte le sue materie e mi chiamava interrogata.
Mangiai sempre meno e i rapporti con gli altri divennero insopportabili tanto che non parlavo più con nessuno.
La sera guardai mia madre e le dissi che mi sarei ritirata da scuola e avrei scelto un altro indirizzo.
Lei ci restò molto male e cercò di farmi cambiare idea, ma sapevo che se non fossi uscita da lì sarei diventata un vegetale e non mi sarei mai realizzata.
Sorrido e sono sempre gentile perchè so di non aver perso.
La scuola che frequento ora è ottima e sia i miei voti sia i miei rapporti con la classe sono molto buoni.
Essendo più grande dei miei compagni mi hanno presa come un punto da seguire, si fidano di me perchè so parlare chiaramente sia con gli insegnanti che con il preside.
Ho tenuto molte lezioni sulla Fede Baha'ì. Ho spiegato loro che la mia religione non vuole che i popoli siano in lotta tra loro, anzi prevede il dialogo tra le varie religioni e io sto sempre con loro.
Non me ne vado durante l'ora di religione, ascolto la lezione e la mia professoressa mi adora: questo è solo un piccolo modo per dimostrare che non ho niente contro il credo degli altri, anzi lo rispetto.
Nonostante il loro antisemitismo sia stato umiliante e nonostante io ne parli ancora con un senso di disgusto tra le labbra mi hanno insegnato a lottare.
Gli altri non regalano mai niente e l'uomo aggredisce ciò che non conosce...
Per questo ringrazio concerto e invito tutti i ragazzi a riflettere su questo argomento.
Il gruppo classe ha un potere molto forte e va usato con cautela: non è giusto emarginare un ragazzo perchè se è nella nostra classe è perchè ha sogni simili ai nostri.
Tutto ciò che ci accomuna deve essere usato per creare legami e ciò che ci diversifica è sempre fonte di apprendimento.
Shirin
Topic author: luisa camponesco
Replied on: 02/09/2004 07:35:18
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Te lo mando anch'io un abbraccio cara Shirin. Leggendoti stamattina mi sono commossa e nello stesso tempo mi sono sentita felice perchè il mio sogno è che in questo spazio gli studenti possano incontrarsi, relazionarsi, crescere con quei sentimenti di tolleranza e amore che fanno di ogni società una società civile e di ogni uomo, un uomo degno di questo nome.
Ti ricordo con grande affetto ciao Shirin
Luisa
Topic author: Manuela!
Replied on: 02/09/2004 15:27:20
Messaggio:
Ciao Shirin!
Capisco perfettamente come tu ti sia sentita in quegli anni vissuti al liceo. Essere “emarginati” è una cosa che nessuno vuole, ma c’è chi purtroppo crea questa situazione, soltanto per dimostrare a chi è “diverso” se cosi si può dire, la propria superiorità e discriminazione.
Ti ripeto, so cosa si prova, in quanto durante il primo anno di scuola superiore era entrato a far parte della nostra classe un ragazzo di origini albanesi; il primo impatto per tutta la classe fu terribile, in quanto era arrivato un ragazzo “diverso” appartenente ad un popolo che pochi sanno accogliere.
Quando arrivò nessuno ebbe il coraggio di presentarsi.
Questo ragazzo, appena emigrato in Italia, non sapeva comunicare nella nostra lingua e si faceva capire con gesti; ma nessuno volle fare il primo passo.
Col passare del tempo però, io e un gruppo di amiche capimmo che aveva bisogno di aiuto e ci attivammo per aiutarlo in ogni modo: ci sedemmo vicino a lui cercando di fargli capire che era uno di noi. Nessun altro nostro compagno segui mai la nostra strada.
Alla conclusione dell’anno scolastico si era creata tra noi una bella amicizia e di questo ce ne fu grato.
Topic author: Isabella
Replied on: 05/09/2004 16:25:03
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Cara Shirin,
E’ grande e pericolosa la paura che molti ragazzi provano nell’apprendere l’eterogeneità che nel mondo vige. E’ una specie d’ignoranza morbosa ed a volte addirittura contagiosa, che spinge un’intera classe a respingere il proprio compagno, schedato come “diverso”… al momento non ho aggettivi abbastanza gentili a definire chi si comporta in questo modo così vergognoso!.
Complimenti Shirin! Siamo tutti con te!
Un abbraccio!
Isa
Topic author: nubedimare
Replied on: 09/09/2004 05:07:39
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Carissima,
mi fa impressione risponderti su concerto di sogni come fossi qualcuno che non conosco che ha toccato il mio cuore...
Sei la mia compagna di banco (beh insomma...non proprio adesso...sono un po' in Australia per un anno adesso...), e credo di non averti mai detto quanto ti ammiro per quello che hai fatto...
Spesso la gente si sente umiliata ad ammettere di aver sbagliato e a tornare sui suoi passi, come invece hai fatto tu, cambiando scuola.
Probabilmente non avevi sbagliato nel scegliere il Liceo Classico, e il problema non era certo che avevi puntato troppo in alto perche' ti conosco e so che puoi permetterti di ambire ad obiettivi che pochi possono permettersi anche solo di sognare!
L'antisemitismo, il razzismo, il pregiudizio, il desiderio di essere tra i migliori, e di conseguenza la ricerca di un perdente, di qualcuno da emarginare per sottolineare il divario, per dire io sono migliore, sono germi terribili.
Ho passato buona parte della mia adolescenza, come sai, a trovarmi sola perche' ero ebrea, e poi sola di nuovo, perche' sono baha'i.
Poi le cose cambiano...
E adesso, sono qui, in Australia, sono la ragazza ITALIANA, DIVERSA da tutti quelli che mi stanno intorno, e, per una volta, la diversita' e' cio' che spinge la gente ad avvicinarsi e parlare con me!
Ti voglio bene e ti ammiro, perche' hai avuto il coraggio di ritentare!
Sara
Sara
Topic author: Shirin
Replied on: 10/09/2004 13:17:26
Messaggio:
Grazie a tutti per la solidarietà mostrata dall'esperienza che ho vissuto.
Non ne ho parlato molto spesso e forse avrei dovuto farlo prima visto che sono su concerto da almeno un anno, tuttavia esistono periodi della vita che le persone vogliono dimenticare o fingono non siano esistiti.
La mia paura era di parlarne e di ricevere poco interessamento alla questione perchè di queste cose (e di cose molto peggiori) se ne sente parlare spesso, troppo spesso.
Spero che in tutte le nostre riflessioni possa esserci il seme della speranza.
Vedo così tanta ingiustizia che ne rimango disgustata e credo che il modo migliore di combatterla sia sempre di tracciare un insegnamento per gli altri, un germoglio che possa essere coltivato da tutti coloro che vorranno dire "no" alla disperazione.
Un abbraccio
Shirin
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