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COSTRUZIONE SU MURI A SECCO

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=9396
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Amorina
Oggetto: COSTRUZIONE SU MURI A SECCO
Inserito il: 27/09/2004 01:40:45
Messaggio:

La distanza
la strada che fagocita asfalto
chilometri raddoppiati a prima vista
dico piano /mio fratello dorme/
Insofferenza al buio/gli occhi stanchi/
Guido pensando al peggio
Dove sto andando questa notte
diversa da tutte le notti del mondo
scivolando liberamente in quell'autostrada tutta curve
Ho flussi di coscienza
improvvisamente spaccati
coscienza cangiante e ondeggiante
Il sole esce di casa /finalmente/
e si accende la lampadina lungo la spina dorsale
dove risiede la mia anima
Nel silenzio dell'alba, rotta dal rumore di macchine da caffè
la benzina ha un odore magnifico
Tutto quello che appartiene alla tua terra
alla tua casa
ai colori della natura ha un sapore di fichi dolci
come quelli che tua madre ama raccogliere
Ora mi abbraccii sotto un sole implacabile
mi abbracci e stiamo così
sotto lo sguardo imbarazzato della gente
sguardo che diventa un sorriso
Ci siamo ritrovati
voglio dirtelo stringendoti le mani
abbracciandoti con gli occhi stanchi
sulla panchina avvolta dalla gente che non sa quale
piccolo miracolo sta accadendo in quel mercato
tra quelle bancarelle di zucchero filato
Il dolore sordo non mi lascia,però,
sono troppo emotiva.Ti ho chiesto tanto, troppo di corsa, troppo tutto. C'è qualcosa di comico in questo ,e anche di tragico.
Il ronzio inarticolato che ho, incessante,
nelle orecchie e nell'anima, voglio ridurlo a parole.
Troppe parole dici tu, stringi stringi
E come si fa a stringere una montagna di valori ritrovati, dimenticati da tempo, il tempo dell'immagine a tutti i costi, di sensi, di sensualità mai avuta sino in fondo. Vivendo di corsa, con tutte le maschere nella borsa sempre più capiente
Ore.
Tu non vuoi correre, ma vuoi che stringa.
Tu hai i tempi dilatati
e vuoi che segua ,strisciando ,la scia come bava di lumaca.
Ho una teoria ,che ti espongo, infilando guanti spessi alle mani. Non la vuoi ascoltare ma sei attento,non la vuoi capire ma ci pensi.
Paradosso.
Passiamo i giorni a rodarci, mi sento un mezzo, un elastico,occorre pazienza. Mi sono inginocchiata in quel Santuario, ho pregato per le mie figlie.
Mi sono genuflessa anche per te, che stavi provando, che stai provando. Ho guidato tutta la notte, dopo due giorni nei quali non ho toccato il letto, sono arrivata dove volevo, ho portato cio che ho da offrirti, poco o molto che sia. Sto ripartendo con un fardello in meno, con una sorella in più, tua madre, con l'immagine di tuo fratello che s'immagona e sparisce, mangiando fichi dolci, mentre tu mi guardi azzurrissimo e mi dici ti amo con l'alfabeto muto.


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