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Aggressione

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=9469
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: detective Hayes
Oggetto: Aggressione
Inserito il: 03/10/2004 14:03:43
Messaggio:

Ecco un altro brano tratto dal mio libro: SOTTO LA CENERE.
Questa volta però non vi posso dire il capitolo di appartenenza... capireste troppe cose!!!

In scena il detective Ray Hayes, Karen Henner e....

Karen lo dominava a cavalcioni, mentre Ray era appoggiato allo schienale imbottito del letto. Nell’oscurità della stanza riusciva a cogliere i lineamenti del suo corpo reso lucido dal sudore.
Al contrario di quanto potessero credere, non erano soli in casa. La serratura era scattata in salotto e la porta si era aperta cigolando appena. Qualcuno si era introdotto in casa. Ma loro non si accorsero di nulla, finché non fu troppo tardi. E a quel punto Ray se lo vide davanti, con il suo impermeabile fradicio di pioggia, immobile sullo stipite della porta che li guardava fare l’amore.
Karen si accorse dell’intruso e cacciò un urlo. Saltò dall’altra parte del letto, coprendosi con il lenzuolo. Ray si lanciò sui suoi vestiti, sparsi per il pavimento, cercando la pistola. Ma l’uomo fu più rapido. Con un colpo lo immobilizzò all’istante, centrandolo allo stomaco. Ray emise un ululato cupo, crollando sul pavimento. Non riusciva a muoversi. Vedeva il sangue uscire a fiotti, senza che riuscisse a fermarlo. Sentiva già il sapore metallico in bocca e uno strano formicolio alle gambe.
“Chi sei?” riuscì a dire. Karen era in preda a una crisi isterica.
“Dimmelo tu.” disse l’uomo, avvicinandosi alla ragazza che cercava scampo sotto il let-to. L’afferrò e la trascinò fuori dal suo rifugio. La sollevò di peso sbattendola sul letto. Ray non riusciva a vedere cosa le stesse facendo. Invischiato nel suo stesso sangue non riusciva più a mettere a fuoco l’immagine dell’uomo, che sparò un altro colpo di pistola e nella stanza calò il silenzio. Karen non strillava più. Non piangeva più. L’aveva uccisa. E adesso toccava a lui.
Capì chi era.
Troppo tardi.


Spero vi sia piaciuto! Grazie a tutti i lettori!


Un sorriso, Titty


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