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Il futurismo musicale italiano

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=9659
Stampato il: 23/12/2024

Tema:


Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto: Il futurismo musicale italiano
Inserito il: 24/10/2004 12:23:17
Messaggio:

Il futurismo musicale italiano

Nato sulla scia dell'arte innovativa di Martinetti e Boccioni,il futurismo musicale non ebbe personaggi di grande rilievo, a parte il musicista romano Alfredo Casella.
Ci fu tuttavia un piccolo nucleo di artisti che aderirono al "manifesto futurista, affascinati dall’idea di creare un’arte totalmente nuova.
L’idea era quella di trasformare l’elemento formale dilatando irregolarmente la lunghezza dei suoni,usando timbri non tradizionali o, per lo meno, non in maniera tradizionale. Tra le composizioni che meglio davano l’idea della musica futurista i “Pupazzetti” di Alfredo Casella, per pianoforte a quattro mani, che erano stati scritti per uno spettacolo di marionette dato a Roma. Il teatro di marionette era considerato il teatro del futuro.
Citiamo ancora il “Concerto per otto pianoforti e sei incudini”.
L’idea era quella di ispirarsi all’attualità proiettata nel futuro ed ecco il "Concerto per due motociclette". Non era ancora nato il mitico rumore della Harley Davidson, che ai giorni nostri è stato brevettato, ma le moto dell’epoca avevano un suono da esplorare e la moto era un veicolo pratico e veloce, considerata perciò veicolo del futuro.Anche l’incudine del concerto citato era considerata come mezzo per costruire, per proiettarsi, con il rude lavoro, nel futuro e nella gloria dell'Italia. Nei primi decenni del Novecento vengono costruti gli aeroplani. L’UOMO finalmente si alza nel cielo, come aveva desiderato fin dalla notte dei tempi. Nasce perciò un personaggio del tutto nuovo:

l’Aviatore.

Ecco allora una composizione ad hoc: “L’aviatore Dro”.
L’autore più instancabile fu un certo Luigi Russolo che aveva anche tentato di usare i quarti di tono, senza nessun esito artistico,con scarsa possibilità di vedere eseguite composizioni di così complicata realizzazione. Studiò attentamente i rumori, più ricchi e interessanti dei suoni regolari e costruì un complicatissimo strumento chiamato “L’ intonarumori.”
La ricerca dei futuristi comprese anche un tentativo di usare il canto popolare, in Italia quasi del tutto scomparso. Il melodramma era diffuso in tutta la penisola e in tutti i ceti sociali.In alternativa c'era la musica popolaresca o semicolta, tra cui la canzone napoletana, che produceva, come ora, migliaia di composizioni, alcune delle quali di altissimo livello.
Allora si guardò oltreoceano dove l’esperienza del jazz stava per diventare quello che era il melodramma in Europa. L’ammirazione per il jazz non era dovuta ai ritmi sincopati, usati anche nella musica europea, alle novità nel campo dell’intonazione, delle cadenze e alle note blue,il terzo e il sesto grado della scala abbassati in modo "stonato", ma alla possibilità di utilizzare elementi che si sviluppavano in una libera improvvisazione.
Negli ultimi vent’anni in Italia è nato il movimento musicale dei Nuovi futuristi, con elementi presi dalle nuove e più significative avanguardie del Novecento, tuttora in corso.

Elena Fiorentini


Edited by - Elena Fiorentini on 24/10/2004 20:50:06

Replies:


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 24/10/2004 15:58:47
Messaggio:


Alcune date e titoli:

Francesco Balilla Pratella scrisse:
"Il manifesto dei futuristi", 11-X-1910
" L'aviatore Dro", 4-IX 1920 a Lugo, opera di tipo decandestista
***
per il "Teatro dei Piccoli" di Palazzo Odescalchi a Roma
1917 ( I piccolo sono le mariontette)

Alfredo Casella e Francesco Malipiero scrissero "Pupazzetti" e
"Grottesco" rispettivamente per le rappresentazioni di "Pagliacci" e "Selvaggi"
Tyrwhittscrisse musica per ( per i Piccoli)
"L'uomo dei baffi"
Chemenoff scrisse le musiche per
"Ombre"
"L'orso azzurro"
Gli artisti erano figure meccaniche umane e animali...

***
Luigi Russolo pubblicò nel 1913 "
"L'arte dei rumori"
Il suo strumento musicale innovativo "L'intonarumori", venne presentato a Modena nel 1913.
Nel 1914 a Milano, Teatro Dal Verme, venne rappresentato un
"Grande concerto futurista di intonarumori", in mezzo a gran vociare e a tafferugli d'ogni genere.
Le musiche andarono perdute. Ecco alcuni titoli:
Risveglio di una città - Pranzo al Kursaal - Convegni d'aeroplani e automobili-

1922
Virgilio Mortari
"Mottò e sfottò jazzbandistico"


E. F.

Edited by - Elena Fiorentini on 25/10/2004 16:39:14


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 29/10/2004 13:32:50
Messaggio:

Aprite gli altoparlanti e ascoltate un piccolo brano da "L'ultimo aviatore" di Russolo, dal sito "futurismo". Non si conoscono gli esecutori.


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