Domenico De Ferraro
Emerito
Italy
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Inserito - 04/02/2007 : 10:04:48
BALLATA DEGLI ALBERI OVVERO ODE DELLA CANDELORA Il ballo degli alberi per la festa d’inverno freddo e gelido , un groviglio d’anime di spiriti e folletti birichini corrono disperati per i boschi gridando il nome d’una natura ferita. Sarà vero che fiabe e leggende addolciscono la dura quotidianità ? momenti innocenti che cambiano l’esperienza acquisita in casti esercizi di scrittura , d’ elaborazione dati . L’uomo è come l’albero di frutta. Tra selve e brulle campagne le idee d’un tempo ogni cosa sembra sfuggire a tutte le cognizioni razionali l’animo s’ubriaca di filosofie e dialettiche alla ricerca d’ etimologie inaudite ,congiunzioni spirituali che fan sorridere perfino i sette nani. L’uomo è come l’albero dei sogni. Sotto l’albero dell’impiccato sorride alla morte disegnando figure erranti nate dall’illogicità dell’essere sui fogli d’un taccuino fantasma. Inseguendo un tempo aureo aspettando primavera rincorrendo la vita tra i ricordi di bimbi felici a lume di candela. Annunzio d’una nuova canzone popolare. Una danza di purificazione un discorso senza testa e coda , inerme tra la folla con la bocca spalancata perdersi in vaghi concetti cercando la plastica forma d’un dialogo tra ciò che resta della natura e gli uomini. L’uomo è come l’albero della vita. La città s’apre alle varie culture ai sentimenti migranti ai letterari amori senili , intenerisce assai vedere alcuni merli soli e infreddoliti per strada rincorre l’autobus delle sette. Il viaggio oltre l’usato dire mascherato d’un bene ,d’un male, di modi e fattezze . L’ uomo è come l’albero del tempo. Nel freddo pomeriggio il personaggio d’un dramma recita a soggetto la propria singolare commedia . Mentre a sera la luna s’affaccia nel cielo trapunto di stelle con sulla testa un cappellino fiorito s’avvia con una sua amica conversando allegramente lungo la via lattea verso costellazioni lontane a prendersi una bevanda calda al bar degli astri . Un folletto perduto in astratte visioni gira l’angolo lesto per ritrovarsi tra la folla lungo il corso degli eventi con nascosto sotto la giacca la luce d’un cero illuminando vie e cose passo dopo passo corre verso la fine di questa storia fino alla fine di questa poesia. L’uomo è come l’albero del campo ove si balla e si canta tutti insieme in attesa fioriscano i rami e diano i loro frutti.
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