riccardo resconi
Senatore
Italy
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Inserito - 28/06/2020 : 17:47:41
Prendimi la manoHai preso una decisione Sei uscita da casa e hai salito le scale La porta del terrazzo è spalancata Non la chiude mai nessuno, come fosse un invito A cavalcioni del muro guardi il cielo e le luci della città Non vedi sempre bene, le lacrime scendono sul viso Arrivando fino ad entrare in bocca, salate, come la vita che senti addosso Per darti coraggio da lontano mi sembri che fischietti un motivetto Le gambe penzolano in quel vuoto pronto a prenderti La testa non ha ragione di pensare E cosi Scendo le mie di scale Esco ed entro nel tuo di palazzo Arrivando alla terrazza che ti ha fatto entrare senza chiederti perché Ti giri e mi indichi con la mano di non fare un passo in più di quelli fatti fino allora Mi siedo lontano da te Non parlo, pensando di spaventarti Tu mi hai guardato solo quel momento e sei ritornata a guardare quel cielo nero Sembri non aver paura di me Non so cosa fare e inizio a raccontare di aver letto un libro Un libro che aveva tante illustrazioni di animaletti disegnati ad acquarello Che vivevano in un bosco in armonia Per molti e molti anni Fino a quando un giorno non arrivò un animale, dal bosco nero che era lì vicino a loro Un gran prepotente, che voleva per sua indole distruggere l’amicizia tra gli animaletti del bosco Senza un vero scopo, solo quei momenti della vita dove arriva dopo la luce il buio Senza volersene andare per un bel po' Ma gli animaletti del bosco, dapprima spaventati, pensarono che solo mantenendo la loro unione avrebbero potuto scacciare quel animale che voleva oscurare la loro vita Una sera cosi, si presero per la mano, danzando intorno ad un piccolo fuoco Cantando e tenendosi vicini tra di loro, convinti che avrebbero superato insieme quella disgrazia E cosi fu L’animale del bosco nero non poteva più spaventare chi paura non ne aveva e scomparve cosi come era arrivato Festeggiarono per molto tempo ed ancora La scena finale di quel libro dipinto ad acquarello era quella di mani tese e di sorrisi Passarono ancora molti minuti fino a quando mi guardasti con le lacrime al viso, per quella vita non generosa verso di te Questa volta la tua mano non mi bloccò e le tue parole furono “prendimi la mano” (patapump )
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