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Paolo Talanca
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Inserito - 29/08/2003 : 11:48:57
Vorrei proporre a tutti i concertisti dei "duelli poetici" in ottava rima. Un tempo, ma ancora oggi in alcuni paesi di montagna in Italia (in Abruzzo ad esempio) le persone anche non colte si divertivano ad improvvisare dei duelli in piazza o nelle osterie. L'ottava rima ha una lunga tradizione orale, sfruttata per la prima volta su carta dal Boccaccio nel suo Filostrato. L'ottava rima è una composizione formata da otto versi endecasillabi con rime alternate per i primi sei versi ed una nuova rima per gli ulimi due, con schema ABABABCC. Fatta la prima composizione, il poeta successivo dovrà ricominciare con l'ultima rima del precedente componimento (in questo caso con la rima C ed eseguire CDCDCDEE, poi EFEFEFGG e così via). Comporre l'endecasillabo non dovrebbe essere molto difficile. E' il verso più famoso e quello che viene quasi spontaneo scrivendo in poesia. Per intenderci ultimamente ho messo un sonetto nella sezione "Poesia" di questo forum "Più fresco e duro nelle terre spoglie". Quella poesia (essendo un sonetto) è composta unicamente da endecasillabi. Comunque ci si può aiutare con i versi della Divina Commedia di Dante. Sono tutti endecasillabi e basta ricordarne qualcuno, cambiando le parole e rispettando il ritmo, ad esempio: "Nel mezzo del cammin di nostra vita" con "Andiamo ad iniziare la partita" . Vado a cominciare, sperando di essere stato chiaro:Comincia la tenzone nel concerto e si prometton grandi meraviglie col Beppe cavalier di fama certo e un Rob estroso senza lacci o briglie, vedremo scontri dal finale incerto e lazzi di giullari per quadriglie. Ma adesso lascio il campo a lor signori per versi di ricchissimi colori. P.S. Beppe perdonami se ho messo il mio messaggio in “Due chiacchiere” ma non sapevo dove inserirlo. Ti lascio decidere la destinazione nel sito del duello. L’arma l’ho scelta io, a te il luogo e la risposta . Il guanto di sfida è stato lanciato! ------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto
Edited by - PaoloTalanca on Aug 29 2003 11:52:08
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ophelja
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Inserito - 29/08/2003 : 13:10:33
Il guanto? Ho raccolto un calzino: va bene lo stesso?2. Se il campo lasci, prevedo dei dolori per me che non son certo letterata; A volte piango e soffro di languori, mi sento temeraria, quasi sfacciata, pensando a tutti i dotti professori che qui in Concerto sono una brigata e usano un linguaggio molto fino, da veri professori di latino. Ophelja
Edited by - ophelja on Aug 29 2003 13:13:43 |
Elena Fiorentini
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Inserito - 29/08/2003 : 14:20:13
Evviva Paolo il nostro paladino esperto di sonetti e nel poetare e se io non so seguire il suo cammino, alla finestra me ne sto a guardare Paolo e l'altri poeti e trovatori convenuti in questi lieti conversari a cercar rime e, in parole chiare, a coinvolger di concerto i sognatori. signori, or si va ad incominciare....! E.F.Edited by - elenafior on Aug 30 2003 09:02:17 |
Paolo Talanca
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Inserito - 29/08/2003 : 15:13:58
Il sogno ch'empie 'l cuore di bollori dall'animo sa uscir senza ragioni, e la poesia appiattisce quei valori che alla finestra inchioda le stagioni. Sì ingiustamente paiono inferiori pensieri di luoghi comun prigioni. La temerarietà è diritto umano che accorda la tua penna alla tua mano. ------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto
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emofione
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Inserito - 29/08/2003 : 17:22:32
Sior paolo dalla rima elaborata, so bene d'esser solo un principiante, ma giuro sulla mia parola data, che il gioco tuo è parecchio interessante, perchè consente a tutti di sognare d'esser poeti, artisti e rimatori, di mettersi alla prova a ragionare, di buttar giù pensieri sugli amori, di scriver quel che passa pe la testa pensieri, versi liberi, sensazioni, sapendo che fin quando il gioco resta ci sentiremo come dei campioni, della rima quella con il bacio, che in tempi ormai da un pò passati, come del resto le pere con il cacio, rendeva i contadini innamorati.
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paolo francia
Cittadino
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Inserito - 30/08/2003 : 17:57:37
la rima qui comincio con Ornella che a dire il vero mica la conosco ma Luisa finisce con "frittella" cosi' mi adeguo al dire e dico "losco" che la partita or diventa bella in questo poetar da Dante il "tosco" il guanto della sfida ho qui raccolto per quanto del mio dir mi sento incolto |
Paolo Talanca
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Inserito - 30/08/2003 : 19:11:16
Il cielo dei poeti certo è folto e l'Alighieri forse è il più famoso ma la certezza dell'essere assolto mi dona un genovese assai ingegnoso e quell'eterno canto fu rivolto a poeti laureati in far tignoso. Ligustri e acanti rese men buoni di fronte ad i suoi fossi e ai suoi limoni.------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto |
Elena Fiorentini
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Inserito - 31/08/2003 : 13:58:57
Come arrivare ? Da impavidi eroi la sfida fu raccolta dal nostro Paolo un tema ora aspettiamo ma non vogliam che sia una storia stolta d'eroi le gesta noi non ci attendiamo d'eroi greci parlare ancora una volta di cavalieri erranti già sappiamo m'anche se a tutti sembra già palese giunger lieti vorremmo alla fin del mese... E.F. Elena Fiorentini
...e se le sillabe sono dodici, quale penalità è prevista, squalifica o punti come per la patente? Edited by - elenafior on Aug 31 2003 15:12:09
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paolo francia
Cittadino
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Inserito - 31/08/2003 : 17:00:41
Mi raccomando, ora sii cortese Lascia che m’avvicini alla tua bocca Cosi’ che il mio parlar senza pretese Non abbia a disturbare chi non toccaNon dirmi ch’e’ un pretesto e che in paese gia’ sanno che per te il mio amor trabocca tu sola conti per il dir ch’io voglio che la tua bocca può riempir d’orgoglio |
emofione
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Inserito - 03/09/2003 : 10:05:58
Non trovo che la sfida sia lineare, nel senso che per farla interessante, potremmo certamente immaginare una storia vera con un fil costante, sì da non render la tenzone, per quanto ricca e piena di parole, qualcosa che diventi un tormentone, rendendo tutte l'opere un pò sole. Invece cari amici rimatori, prendendo spunto dall'ultimo Talanca, potremmo far bollire tanti cuori, aggiungendo ogniqualvolta quanto manca. Allora provo io a continuare, ma invito proprio tutti i concertisti, a darsi per davvero un pò da fare, per rendere i miei versi meno tristi...L'amore per quel fiore traboccava, era palese a tutti nel paese, ma la passione giammai s'arrestava, rendendo le famiglie molto tese. Erano infatti d'origini diverse, ricconi gli uni e contadini gli altri, e il nobiluomo l'occasion non perse, di sottolinear la cosa ai piani alti. D'un tratto in una notte burrascosa, col vento che spazzava tutti i campi, si propagò l'odore di qualcosa, come che un fuoco sadico l'avvampi... |
emofione
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Inserito - 03/09/2003 : 12:49:30
Scusate cari amici della rima, ho fatto un pò di confusione prima, non era dal prode Talanca che presi spunto, ma da quel Paolo Francia per l'appunto. |
Paolo Talanca
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Inserito - 03/09/2003 : 19:56:24
La mente mia ricorda questi lampi ma scoppi doppi e pioppi furon troppi per chieder che il ricordo non inciampi dentro dei ceppi zoppi e troppi intoppi. Oh, che il mio cuor fanciullo me ne scampi da schioppi pieni zeppi di galoppi. Non fuggo d'avventura per viltà ma al cuor non voglio più precarietà.------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto Edited by - PaoloTalanca on Sep 03 2003 19:57:31 |
eliana
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Inserito - 03/09/2003 : 21:59:59
Son nuova della Tua Comunità ma questo gioco assai m'incuriosisce e prego tutti Voi d'aver pietà ...o la mia penna mi s'intorpidisce. Leggo nei Vostri versi ilarità oso pertanto... ed il timor sparisce. Ringrazio per la Vostra cortesia entro tra Voi in punta di... poesia. |
Paolo Talanca
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Inserito - 06/09/2003 : 11:51:13
Do solito si pecca in frenesia ma noto con piacevole sorpresa che con meravigliosa cortesia adotti un metro di beltà precisa. Tu pecchi forse troppo in ritrosia e 'nvece devi esser più decisa. Adesso invoco tutti i concertisti a buttar giù dei versi come artisti.------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto |
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Inserito - 06/09/2003 : 13:15:31
Oh che sonno cari amici, tutta colpa d'uno scritto non come gli altri, che rendon felici queste eran parole al sapor di diritto parole imprecise ed ingannatrici scritte da un falso derelitto che con mani avide e agguantatrici voleva impossessarsi del nostro convitto, Ma noi che non siam gatti e nemmeno mici gli abbbiamo detto "Stai Alla larga.. caro dritto!"
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eliana
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Inserito - 07/09/2003 : 00:24:57
Da nuova concertista il mio tragitto Vorrei segnare con alcuni versi alcune frasi messe in uno scritto ricordano emozioni e amori persi. L'invito di Talanca è chiaro e dritto mi espongo con poemi un po' diversi. Se libero è lo sfogo e l'espressione mi voglio cimentare in tal tenzone. CRISALIDE
Ero racchiusa nel mio bozzolo Ove nulla poteva ferirmi Ove trovavo la mia pace Ove tutto era ovattato Facesti filtrare quel raggio di luce… Intravidi nuovamente un mondo Da tempo dimenticato Intravidi una nuova dimensione Approfittai di quel raggio scivolai cullata nel fascio luminoso Mi fidai della luce… Lasciai quel bozzolo per correrti incontro Nacqui come nasce l'alba Con la certezza di un nuovo giorno… E fu il mio giorno … lo splendore delle mie ali!!! S'erano fatte arcobaleno per cantare nuovamente alla vita… Una farfalla non sa… che basta il tocco di una mano maldestra A sfiorarle le ali… … non volerà mai più… tanto… che fa?… Una farfalla non sa… che la sua vita dura un giorno soltanto…
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Paolo Talanca
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Inserito - 07/09/2003 : 12:54:14
Ringrazio Eliana veramente tanto, e complimenti per i suoi bei versi, però io credo che il secondo canto debba far parte di settor diversi. Il mio giochin puerile del trecento ricolma sol dei tempi che son persi. La tua poesia, metafora anche mistica, si merita una galleria artistica. ------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto
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Paolo Talanca
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Inserito - 07/09/2003 : 20:29:03
Comincia forte la tenzon linguistica e mi permetto d'avanzr un tema fatto per chi di versi stretti mastica ed anche per un non preciso schema. Mi si perdoni la viltà fiabistica ma innanzi ad essa la mia ragion trema. Vi chiedo lumi sull'amore eterno: esiste o è solo un riscaldar l'inverno? ------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto
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emofione
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Inserito - 08/09/2003 : 10:40:24
L'amor eterno è certo cosa rara, si legge tutti giorni di divorzi, ma qualcuno con cui la sorte è cara, si vede ripagar gli sforzi di aver creduto all'anima gemella in tempi in cui l'è dura aver famiglia, e vive un'esistenza che definir bella sarebbe racchiudere il mar in una conchiglia. Io credo che per pochi fortunati, sia vero che l'amor continui a vita, ma anche quelli che furon innamorati, porteranno nella mente una "storia infinita". "La storia siamo noi, nessuno si senta escluso..."
Edited by - emofione on Sep 08 2003 10:43:35 |
paolo francia
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Inserito - 08/09/2003 : 15:08:26
Piove sottile, l'estate e' assopita come se fosse marzo ed e' settembre che bagna l'acqua fili d'erba trita e un maglione infili come a novembre mentre disegna di un cielo a matita nuvole gonfie di neve a dicembre. Piove sottile, fitta, fitta bagna l'acqua, l'arso orto che non si lagna
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eliana
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Inserito - 08/09/2003 : 20:10:17
Vorrei scrivere infondo alla lavagna L’ultima volta la parola amore... Per ciò che provo… e la rugiada bagna Un sentimento nato con ardore Amore eterno non è quel che ristagna Eterna è la rinascita nel cuore Eterno è solo ciò che dentro vuoi Renderlo puro e vivo è solo in noi.
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