riccardo resconi
Senatore
Italy
485 Inseriti
102 Gold
490 Punti Rep. |
Inserito - 16/06/2020 : 22:13:53
MinimalHo un soprannome Minimal Di solito come nome ricorda la moda e alcuni suoi aspetti In questo caso riguarda solo me Arturo Gaglietti, detto Minimal Per quello che ricordo mi hanno chiamato così da sempre Da quando si era per strada e si giocava a calcio tra le macchine posteggiate e porte improvvisate Sudando come dei maialini selvaggi e metropolitani Ecco, io ero quello che faceva l’arbitro Fischietto in mano, al massimo una corsetta di numero tre passi, ma non una goccia di sudore, vietato Mi limitavo a sanzionare e redarguire, da lontano, noiosissime palle contese Crescendo, gli amici avevano quasi tutti il motorino, io la panchina Li vedevo sfrecciare ed impennare come cavalli che volevano disarcionare Che caldo, che fatica Dalla panchina “io” avevo la visione completa della strada Nel mio massimo sforzo dell’accavallare le gambe, ammiccavo al sorrisetto malizioso della ragazzina di passaggio Di certo miope, cecata insomma, per accorgersi di me seduto su quella panchina verde, con il mio maglioncino verde, i miei pantaloni verdi, i miei occhiali verdi Un ramarro Ma anche un ramarro ha un cuore che batte, ma anche li cercavo di contenermi, non avrei voluto strafare Il mio soprannome piaceva a tutti e in fondo anche a me, che avevo adottato, plasmato, esibito con energica evidenza Stop, stop, cancella “energica” Basta “evidenza” Dopo il liceo ci perdemmo di vista tra noi, e chi perse anche addirittura la vista Vidi molti indossare montature che volevano eguagliare la mia montatura verde ramarro di cui sopra Che mai cambiai per onorare il mio status, se mai ne avessi posseduto uno Alcuni andarono all’Università, altri a fare il meccanico con papà ed io scelsi cosa fare definitivamente nella vita Mi dicevano in molti, vedrai, arrivato alla maggiore età capirai da solo le scelte che un uomo può fare Non faticai molto a capirle Erano lì, sul piatto d’argento, ben chiare a me e meno ai miei genitori che premevano per farmi continuare gli studi Li feci accomodare a quelle sedie rococò prima di parlargli Non avrei mai voluto cascassero a terra e ritrovarmi a compiere sforzi fisici che si potevano evitare Spiegai cosi loro la mia scelta Voglio essere un Minimal Alla prima affermazione si guardarono in faccia tra di loro, in quanto non avevano proprio capito cosa intendessi Alla seconda affermazione li rividi pieni di dubbi, mentre mia madre cercava la mia mano per cercare una spiegazione a quella maternità avvenuta anni addietro, sperando che il contatto portasse ad una spiegazione La terza affermazione fu la più devastante, capirono la parola Minimal e in pochi istanti videro il mio futuro costellato di incertezze e difficoltà, iniziando a versare lacrime Mi allontanai da loro, avvicinandomi alla mia stanza con fare da bradipo, certo che il tempo avrebbe fatto il suo corso Sono passati molti anni da allora e nel quartiere mi chiamano ancora Minimal La panchina dove siedo un po' più fracassata, con tutti questi ragazzini che siedono stando sul bordo Proprio non li capisco Ma non riesco a dirgli niente, di star seduti bene intendo, in fondo io sono Minimal Proprio di gridare non mi va, stanca troppo (patapump )
|