riccardo resconi
Senatore
Italy
485 Inseriti
102 Gold
490 Punti Rep. |
Inserito - 14/11/2020 : 19:00:53
La poesiaEcco, oggi mi sono seduto, comodo sul mio divano bianco Ho preso le cuffiette, il jack inserito nel pc che ho acceso con fare quasi di bramosia Così mi son detto, oggi voglio scrivere una poesia La più bella che sia mai stata scritta Ero davvero molto carico e sapevo che avrei raggiunto il mio obiettivo Che non era solo umanamente competitivo, ma aveva leggere sfumature di poeticità Ho selezionato YouTube ed un concerto completo della Hania Rani Mi sono detto che avevo bisogno di due cose, tempo e assoluta pace interiore Il primo proposito che tendeva alla sublimazione della donna, è stato improvvisamente nebulizzato dal gatto, che saltandomi sulla pancia per farsi il grattino e guardandomi con relativa faccia tosta, anzi direi a muso duro, -non provare nemmeno a dir qualcosa- mi ha accompagnato per un tempo assai lungo, facendomi sparire lo schermo del pc Riparto con un secondo tentativo, dove voglio affidarmi alle onde del mare, dedicandogli i versi che fluttueranno su quella tastiera e donando al lettore quell’abbandono di cui spesso avremmo bisogno Ma la maestosa nave, con la prua ben dritta verso il componimento, viene a fracassarsi contro gli scogli di un molteplice trillo di cellulare, insistente, con i colori del suo schermo che cambiano colore, arrivando ad un rosso fuoco per non aver ancora premuto il tasto di accettazione telefonata I primi dubbi che scriverò qualcosa oggi arrivano, ma la testa dura dice di andare avanti Il terzo tentativo lo penso come dedica ai fiori, che fanno sempre buona impressione Delicati, profumati, che stordiscono nel riceverli o anche nel raccoglierli Forse questa è la volta buona Ma ecco che una vocina arriva dal bagno attiguo, mio figlio piccolo. Papà la carta igienica è finita! E qui arriva lo sconforto Corro naturalmente al soccorso di un bambino fatto prigioniero da un rotolo di carta Senza è come essere paralizzati Al mio ritorno un attimo di indecisione, risedersi al divano o raggiungere l’ultimo piano di quella morbidezza così decantata e lasciarsi andare al vento Mi mordo le nocche delle dita dicendomi che avrei potuto evitarlo, una dei più grandi pensieri filosofici entrati in un market e tra i mille prodotti di cibo quello di pensare al dopo Prendo fiato ci ragiono Ma ho ormai perso troppo tempo, fantasia e voglia, e concludo un inizio mai scritto con una frase La più bella poesia fu quella mai scritta (patapump )
|