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Grazia
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Inserito - 29/04/2003 : 18:20:50
Il poeta americano Edgar Lee Masters, tra il 1914 e il 1915, pubblicò sul "Mirror" di St. Louis, una serie di poesie, raccolte poi nell' "Antologia di Spoon River". Narrava la vita di 244 personaggi che vivevano in un paesino di Spoon River. In realtà si ispirò a personaggi realmente esistiti nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield (la città dei Simpson?). La storia della pubblicazione in Italia è particolare: durante il ventennio fascista la letteratura americana era osteggiata dal regime, la prima Edizione Italiana porta la data del 9 marzo 1943. Fernanda Pivano racconta ,che era una ragazzina, quando vide per la prima volta "L'Antologia di Spoon River", gliel'aveva portata Cesare Pavese, e fu subito un colpo di fulmine, appena lesse qualche poesia rimase senza fiato. Quindi iniziò a tradurre in italiano le poesie, Pavese poi la convinse a pubblicare il manoscritto tradotto. Nel 1971, Fabrizio De Andrè, pubblicò l'album "Non al denaro, non all'amore nè al cielo" tratto dall' "Antologia di Spoon River".De Andrè scelsce 9 poesie e le trasformò in canzoni. Le 9 poesie toccano due grandi temi: "L'Invidia" (un matto, un giudice, un blasfemo, un malato di cuore) e la "Scienza" (un medico, un chimico, un ottico). "Il suonatore Jones" è l'unico a cui De Andrè lascia il nome. Infatti nelle poesie originali, ogni personaggio ha il suo nome, invece nelle canzoni i titoli sono generici, per evidenziare che le storie sono esempi di comportamento umani e si possono trovare ovunque. "Il suonatore Jones" invece è unico, rappresenta l'alternativa alla vita, vista come lotta per raggiungere i suoi scopi. Per tutta la vita, il suonatore Jones, ha fatto quello che più gli è piaciuto e per questo muore senza rimpianti. Questo personaggio, era il preferito da De Andrè. Le canzoni dell'album sono scritte da De Andrè insieme a Giuseppe Bentivoglio per quanto riguarda i testi e a Nicola Piovani per le musiche. Questo è il II album a "tema" dopo "La Buona Novella". Gli arrangiamenti sono fondamentali, alcune di queste canzoni non renderebbero se accompagnate solo con la chitarra. In particolare "un ottico" parte come una classica ballata ma poi si apre a suggestioni psichedeliche e a mille voci che si rincorrono. Proprio a causa degli arrangiamenti tanto sofisticati, questi pezzi, non venivano eseguiti spesso nei concerti, l'unica canzone riproposta è "un giudice" che La Premiata Forneria Marconi arrangiò egregiamente negli storici concerti del 1979. Dice la Pivano: "Fabrizio ha fatto un lavoro straordinario, ha riscritto le poesie rendendole attuali, sia Masters che Fabrizio sono due grandi poeti, tutti e due pacifisti, tutti e due evocatori di quelli che sono stati i nostri sogni. Poi Fabrizio sarà sempre attuale, è un poeta di una tale levatura che scavalca i secoli". A Fabrizio chiesero: "Ha dei rimpianti?" rispose: "No. Ho sempre impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto." (F.De Andrè, nel 1967). Scrivo qui di seguito le parole della canzone "Il Suonatore Jones" e la poesia in versione originale di E.L.Masters con la traduzione in italiano di F.Pivano: "Il Suonatore Jones" In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità, a me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa. Sentivo la mia terra vibrare di suoni era il mio cuor, e allora perchè coltivarla ancora, come pensarla migliore. Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato. Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato per un fruscio di ragazze ad un ballo per un compagno ubriaco. E poi la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare. Finì con i campi alle ortiche finì con un flauto spezzato e un ridere rauco e ricordi tanti e nemmeno un rimpianto. "Fiddler Jones" "Il Suonatore Jones"
The earth keeps some vibration / La terra ti suscita vibrazioni nel going / cuore: sei tu. There in your heart, and that is / E se la gente sa che sai suonare, you. / suonare ti tocca per tutta la vita And if the people find you can / Che cosa vedi , una messe di fiddle, / trifoglio? Why, fiddle you must, for all life/ What do you see, a harvest of clover?/ Or a meadow to walks through to / O un largo prato tra te e il therwer? / fiume? The wind's in the corn; / Nella meliga è il vento; you rub your hands / ti freghi le mani For beeves here after ready / perchè i buoi saran pronti for market; / al mercato; Or else you hear the rustle of / O ti accade di udire un fruscio of skirts / di gonnelle Like the girls when dancing at / Come al Boschetto quando ballano Little Grove. / le ragazze. To Cooney Potter a pillard of dust / Per Cooney Potter una pila di polvere Or whirling leaves meant ruinous / O un vortice di foglie volevan drouth ; / dire siccità; They look ed to me like Red-Head / A me pareva fosse Sammy Testa- Sammy / Rossa Stepping it off, to "Toor-A-Loor". / Quando fa il passo sul motivo di "Toor-A-Loor". How could i till my forty acres / Come potevo coltivare le mie terre Not to speak of getting more, / -non parliamo di ingrandirle- With a medly of horns, bassoons / con la ridda di corni, fagotti and piccolos / e ottavini Stirred in my brain by crows and / che cornacchie e pettirossi mi robins / muovevano in testa, And the creak of a wind-mill only / e il cigolio di un molino a these? / vento - solo questo? And i never started to plow in my / Mai una volta diedi mani life / all'aratro, That some one did not stop in the / Che qualcuno non si fermasse road / nella strada And take me away to a dance or / E mi chiedesse per un ballo o picnic . / una merenda. I ended up with forty acres; / Finii con le stesse terre; I ended up with a broken fiddle. / Finii con un violino spaccato. And a broken laughiand a thou sand / E un ridere rauco e ricordi; And not a single regret. / E nemmeno un rimpianto. Grazy
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Paolo_Talanca
Senatore
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Inserito - 30/04/2003 : 22:33:18
Cara Grazia, come poter lasciar passare inosservato un messaggio così bello e significativo sul più grande poeta che il mondo cantautoriale italiano abbia mai avuto?Da tempo ascolto e riascolto le canzoni di De André... non mi va di recensire ancora le sue canzoni perché la sua vena poetica non permette di tralasciare dettagli importanti, e poi la sua capacità di sintesi richiede uno studio serio ed approfondito, per il quale non basta la semplice passione. A parte queste noiosissime considerazioni posso assicurarti che mi viene la pelle d'oca ogni volta che la voce di Fabrizio mi parla del malato di cuore che non può "bere alla coppa d'un fiato"... "e ti tieni la voglia, e rimani a pensare come diavolo fanno a riprendere fiato". Mi stupisce e mi coccola la voglia di vita e libertà del suonatore Jones, la tenera cinicità del Chimico, che non comprende la sua vita priva di primavera, che riesce a non capire l'amore solo tramite le sue formule e la loro inspiegabilità: "Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare guardate l'ossigeno al suo fianco dormire: soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare. Soltanto la legge che io riesco a capire." Potrei andare avanti all'infinito... Presto recensirò su questo sito alcune di queste canzoni di De André, nel frattempo voglio documentarmi sul serio per non lasciare nulla al caso. Cosa ne pensi della "Buona Novella" o di "Storia di un impiegato"? So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto. Edited by - clab101 on Apr 30 2003 22:34:33 |
Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 30/04/2003 : 22:41:32
Grazie Paolo,avevo proprio pensato come sarebbe stato bello avere le tue preziose recensioni su Fabrizio De Andrè, riprendendo il discorso lanciato da Grazia. A me piace tutto ciò che scrivi con grande passione e competenza. Sarò veramente felice di leggere ciò che scriverai di De Andrè,cantautore che ho sempre amato. Elena |
Grazia
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Inserito - 03/05/2003 : 18:15:10
Carissimo Paolo, sono contenta che anche tu ami F. De Andrè, piace sempre, anche ai giovani, penso sia stato uno dei più grandi cantautori italiani (senza niente togliere agli altri), ma lui era speciale, unico, un grande poeta e cantante, le sue canzoni ti entrano nell'anima e nel cuore. Quando mi ritrovo, con i miei amici, cantiamo sempre qualche canzone di De Andrè: "Bocca di Rosa" (la mia preferita) e poi "Marinella", "Il Pescatore", "Il malato di cuore"... , "Il Suonatore Jones"..ecc.. é sempre un piacere cantarle accompagnate dalla chitarra. Riguardo all'album "La Buona Novella" (1970), penso sia un vero capolavoro, anche se non l'ho ascoltato tutto, ma ho letto i testi, è un modo di interpretare la religione, tra un verso e l'altro filtra l'ironia dell'uomo che ha bisogno di fede e fede non ha trovato. Conosco solo "Il Testamento di Tito", le parole le trovo dolci e crude allo stesso tempo, ma profonde e significative.Ecco le parole: Tito: "Non avrai altro Dio all'infuori di me, spesso mi ha fatto pensare: genti diverse venute dall'est dicevan che in fondo era uguale. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano. Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena e il suo nome: Ma forse era stanco, forse troppo occupato, e non ascoltò il mio dolore. Ma forse era stanco, forse troppo lontano, davvero lo nominai invano. Onora il padre, onora la madre e onora anche il loro bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perchè le chiedevi un boccone: Quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Ricorda di santificare le feste. Facile per noi ladroni entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Il quinto dice non devi rubare E forse io l'ho rispettato vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato, ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio. Non commettere atti che non siano puri cioè non disperdere il seme. Feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede. Poi la voglia svanisce e il figlio rimane e tanti ne uccide la fame. Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore: Ma non ho creato dolore. Il settimo dice non ammazzare se del cielo vuoi essere degno. Guardatela oggi, questa legge di Dio, tre volte inchiodata nel legno: Guardate la fine di quel Nazzareno e un ladro non muore di meno. Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino, e scordano sempre il perdono: Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Non desiderare la roba degli altri non desiderarne la sposa. Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa. Nei letti degli altri già caldi d'amore non ho provato dolore. L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita. Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole aldilà delle dune a violentare altre notti: Io nel vedere quest'uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l'amore". Anche l'album "Storia di un impiegato" (1973), non l'ho ascoltato tutto ma ho letti i testi, molto belli e profondi e significativi. Inizia con la canzone di Maggio (da un canto francese del 1968), in cui ricorda la lotta degli studenti. Mi piace molto la canzone d'amore:
"Verranno a chiederti del nostro amore" Quando in anticipo sul tuo stupore verranno a chiederti del nostro amore a quella gente consumata nel farsi dar retta un amore così lungo tu non darglielo in fretta, non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre" nell'ipocrisia dei "mai" non sono riuscito a cambiarti non mi hai cambiato lo sai. E dietro ai microfoni porteranno uno specchio per farti più bella e pesarmi già vecchio tu regalagli un trucco che con me non portavi e loro si stupiranno che tu non mi bastavi, digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni per ritornare dopo l'amore alle carezze dell'amore era facile ormai non sei riuscita a cambiarmi non ti ho cambiata lo sai. Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre come fiori regalati a maggio e restituiti a novembre i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro i tuoi occhi assunti da tre anni i tuoi occhi per loro, ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo o troppo stanchi per non vergognarsi di confessarlo nei miei proprio identici ai tuoi sono riusciti a cambiarci ci sono riusciti lo sai. Ma senza che gli altri non ne sappiano niente dirmi senza un programma dimmi come ci si sente continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito farai l'amore per amore o per avercelo garantito, andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori o resterai più semplicemente dove un attimo vale un altro senza chiederti come mai, continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai. Troppo belle! Dovevo scriverle, rendervi partecipi. Spero di leggere una tua recensione al più presto. Ciao. Grazy |
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