Un detto orientale dice:
"Sforzatevi di capire i gatti e così capirete le donne",
certamente valido...per la maggioranza.

Come ne ho già parlato in "gatto adorato", furono gli Egizi i primi a convivere con questo animale, anche Cleopatra ne era rimasta affascinata e si truccava gli occhi con il kajal, imitando gli occhi della sua gatta.

Anche in Russia, la zarina Caterina ne allevava splendidi esemplari grigi (blu di Russia) e li regalava ai favoriti di corte.

Generalmente il gatto è preferito dalle donne, proprio per il suo carattere, quasi simile.
Infatti prevalgono le donne, così dette "gattare", che accudiscono e sfamano le bestiole abbandonate.

Il gatto comunica (non solo con i simpatici miagolii descritti da Ophelja) anche con lunghi silenzi e sguardi profondi.
Inoltre sono permalosi e amano farsi corteggiare delicatamente, però ogni gatto è unico ed ha un carattere a sè: può essere misterioso, adorabile, geloso, testardo, inafferrabile, volubile, esplicito e capriccioso, da estremamente gentile diventa crudele ed aggressivo, queste affinità hanno creato questa alleanza con le donne.

Gli uomini che amano il gatto hanno una grande sensibilità (necessaria per comprenderlo), infatti tra gli artisti famosi i "gattofili" erano i francesi "Baudelaire" e "Verlaine" che scrivevano versi in un fondersi di femminilità e felinità.

Scriveva Baudelaire:
"Quando a lungo carezzan le dita la testa e il tuo dorso elastico" (quello della gatta) "in spirito la mia donna vedo. Lo sguardo suo, come il tuo, dolce animale, acuto e freddo, come dardo strazia e uccide".

Scrive Camilla Cederna:
"Resta libero e si affeziona se lo vuole è il gatto che adotta le persone, che le sceglie, come la donna"

Anche Rosa blu scrive che il suo gatto "è padrone delle nostre vite".

Io penso che sia proprio così, il gatto sceglie le persone a cui affezionarsi e dare le sue coccole, anche se la casa rimane il suo regno e il suo territorio prediletto, lui comunque, rimane libero e indipendente.