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Elena Fiorentini
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Inserito - 06/01/2004 : 15:14:03
Neve in città
E tutto è bianco e tacito al mattino nuovo; e dai bianchi e muti casolari il fumo sbalza, qua e là turchinoda: Inverno- G. Pascoli
La neve di Ada NegriSu i campi e su le strade Silenziosa e lieve Volteggiando la neve Cade Danza la falda bianca Ne l'ampio ciel scherzosa Poi sul terren si posa Stanca In mille immote forme Sui tetti e sui camini Sui cippi e nei giardini Dorme un proverbio:
anno nevoso anno fruttuoso
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Elena Fiorentini
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Inserito - 06/01/2004 : 15:31:14
Rosy:...cara Elena, anche tu avevi scritto qualche cosa sulla neve...Elena: ...è vero , in seguito ad una nevicata scrissi una poesia. Sono sempre stata affascinata dalla neve in tutte le sue manifestazioni... Rosy: vorrei rileggerla... Elena:... d'accordo... ti faccio notare che mi sono ispirata alla sublime leggerezza mozartiana di Ada Negri e al sentimento poetico del grande Pascoli... ma io non sono Pascoli e nella mia nevicata c'è una certa tristezza ... http://www.concertodisogni.it/mp/link.asp?TOPIC_ID=1088
Nevicata La bella regina, Signora d’inverno, coperta d’un manto di candida trina, arriva dal cielo in punta di piedi, su l’ali del vento, soave danzando, nei turbinii d’aria giocosa scherzando, porgendo leggera i suoi fragili doni;
°°°° il primo fiocco nell’aria biancheggia, la prima neve nell’aria volteggia, ecco compare un minuscolo fiore sull’esile ramo di un albero spoglio. Il bianco nevischio ora veste la terra donandole un nuovo splendore. °°°° La grigia città ha cambiato colore, s’è trasferita in un mondo di fiaba, dove si narra di mondi crudeli, dove imperversano i venti polari ; dove si piange, si soffre, si muore a causa del gelo invernale °°°° La piccola fata si muove a fatica... faldoni più grandi fioccano grevi, la bianca regina cade al suolo.... sfinita. Dorme per giorni sul duro terreno: i suoi gioielli, cristalli di neve, poco alla volta si sciolgono al sole. Diafano il volto, il cuore annacquato, ella piange...si disfa ....poi..... muore.....
In concerto bimbi vedi anche : - Campi di neve a Sestrière: la via lattea http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=6319 ...e ancora sul tema della neve e dello sport, - Monginevro incantato - di Grazia - Il bosco incantato - La nevicata di Luisa Camponesco -
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Elena Fiorentini
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Inserito - 08/01/2004 : 11:23:22
Un fiore di ghiaccio - lettera dalla Siberia -
Zia Rosy racconta
Cercavo in edicola qualche pubblicazione da aggiungere agli oramai classici album Disney, il Corriere dei Piccoli era in fase di chiusura, cercavo qualche cosa di speciale da portare al ragazzino a casa con l'influenza. Insieme all'aranciata , ai biscottini speciali ci stava bene un giornaletto inedito... L'edicolante mi propose un giornalino che arriva sporadicamente dall'Est europeo. Era stampato in varie lingue e distribuito nei paesi dell'Ovest. Si chiamava Misha ed era pubblicato a Mosca per le edizioni culturali. Ne conservai accuratamente le poche copie, che riuscii a procurarmi anche se ora non le trovo più... Nella rubrica "Lettere dei lettori" lessi una lettera molto garbata scritta da una bambina da una imprecisata cittadina della Siberia, che diceva press'a poco così:
Caro Misha, qui ha iniziato a fare freddo, molto freddo. Tutto intorno a noi è diventato un merviglioso ricamo bianco. Dopo essere stata fuori a giocare con i miei amici, prima di rientrare ho visto il più bel fiore di ghiaccio immaginabile. Lo colsi con la massima cura, lo misi in un bicchiere fuori dalla finestra. In questo modo lo potrò sempre vedere e potrà farmi compagnia fino a primavera, quando inizierà il disgelo e purtroppo se ne andrà anche lui. Saluto tutti i bambini che leggono questo giornale. ...tutto intorno a noi....
.... è diventato un meraviglioso ricamo bianco....
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Elena Fiorentini
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Inserito - 20/01/2004 : 18:40:10
Inverno :I tre giorni più freddi dell'anno:I giorni della merlaantica leggenda
A Milano e in vari paesi della Brianza si racconta che una volta i merli fossero bianchi come la neve. Ma accadde che un anno gli ultimi tre giorni di gennaio fossero così freddi che gli uomini non uscivano più dalle loro case. I corsi d’acqua si erano mutati in lastre di cristallo, i rami degli alberi scricchiolavano per il gelo e a volte cadevano a terra spezzati. Gli uccellini avevano trovato ospitalità nelle abitazioni degli uomini, o nelle stalle. Una volta una merla con la sua famigliola tardò a rientrare. La casa era stata chiusa , ben sigillata. Però si accorse che usciva il fumo dal camino. Un piccolo riparo in mezzo al fumo, era già qualche cosa per non morire. A primavera , con il bel tempo, i sopravvissuti ai tre terribili giorni, intrecciano il nido e depongono le uova.la merla osserva sbalordita la schiusa delle uova : i novellini implumi già lasciano intravedere che non saranno mai più candidi. Da allora mai più nessun merlo ridiventò bianco:i merli erano neri e così divennero i loro figli. Questo è il motivo del nome dato agli ultimi tre giorni di gennaio: i giorni della merla.
Elena Fiorentini
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Elena Fiorentini
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Inserito - 20/01/2004 : 19:18:36
InvernoLa strega Gibianna - racconto -
Gigetto Gigetto, sei anni, ne aveva combinata una delle sue, ma ora desiderava restarsene tranquillo. Non voleva altri rimproveri, per carità, ne aveva abbastanza di quelli collezionati gli ultimi giorni. Si rifugiò in cucina, accanto alla stufa, il libro di scuola in mano, seduto su un seggiolino basso, cercando di dare nell’occhio il meno possibile.Con sollievo vide allontanarsi l’allegra brigata dei fratellini più grandi e dei compagni di scuola venuti in visita; terminatati i compiti si preparava a sfogliare il libro che, malgrado fosse di scuola, aveva anche delle cose interessanti. Rumori inquietanti Ad un tratto sentì un rumore strano, come di zoccoli di legno... pian piano la porta si stava aprendo, ecco...una fessura...un lieve sussurro... "Usc…usc…"...Gigetto trattenne il fiato e aguzzò le orecchie...usc…usc…" di nuovo si udì un sussurro, un sibilo seguiti da alcuni colpi come di zoccoli di legno, questa volta molto chiaramente..."…sento odor di cristianucc" ...si ricordò di colpo la frase delle fiabe della nonna e si sentì gelare dallo spavento...ricordò le storie della nonna quando racconta che la strega Gibianna arriva la notte dell’ultimo giovedì di gennaio, attraversa i campi, si avvicina ai villaggi e arriva fino alle porte delle case per rapire i bambini cattivi. Non mi avrai Gigetto fece un balzo in mezzo alla camera: "Non mi avrai, stregaccia!" urlò con quanto fiato aveva in gola. La porta si spalancò di colpo e la brigata dei monelli piombò dentro la cucina urlando "Giané, Giané". L’urlo tradizionale che si dedicava l’ultimo giovedì di gennaio, mese dedicato al dio Giano. Gigetto da allora fece enormi sforzi per non essere più tanto dispettoso, anche se era unoscherzo, aveva imparato la lezione. Tuttavia sua mamma gli insegnò la maniera per contrastare la Gibianna. Il rimedio della mamma Ecco il rimedio valido per tutti: vi fate preparare dalla mamma un bel risottino con la luganega e quando l’avrete nel piatto, lei, sentito il profumo manderà in avanscoperta dei moscerini.Voi allora la chiamerete dicendo: E’ il risotto che la mia mamma mi ha preparato, perché mi vuole bene. Davanti all’amore della mamma, la Gibianna fuggirà sconfitta. Elena Fiorentini
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Renato Attolini
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Inserito - 25/01/2004 : 22:53:15
….E probabilmente la storia raccontata da Elena si è trasformata in una tradizione che tutti gli anni nell’ultimo giovedì di Gennaio si ripete nell’alto milanese e varesotto, in particolare a Busto Arsizio dove viene celebrata la festa della Gioeubia (…traduzione in bustocco della Gibianna?) fantoccio di pezza che in parecchi esemplari viene bruciato nelle piazze cittadine, rito che servirebbe secondo alcune interpretazioni per cacciare via l’inverno. Nelle case e nei ristoranti cittadini si gusta il risotto con la luganega nonché la polenta con i “bruscitti” (carne trita soffritta nell’olio con le cipolle). Col vostro permesso, domani vi mando, se riesco, ulteriori informazioni su questa tradizione, perché voglio approfondirne alcuni aspetti. |
Elena Fiorentini
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Inserito - 27/01/2004 : 00:39:35
Ricettina del risottino con la luganega, da mangiare tra qualche giorno di Elena FiorentiniPer quattro persone Il risottino tradizionale milanese, all'onda, come dicono i cuochi, si prepara mettendo ad appassire un quarto di cipolla tritata finemente con una noce di burro. Si getta un etto circa di luganega, cioè salsiccia, quella lombarda, non piccante, tagliata a pezzetti. Con il cucchiao di legno si mescola bene facendala rosolare da tutti i lati. Si versano quattro etti di riso, vialone nano o riso Roma, preferibilmente, molto adatto anche il Sant'Andrea Si dà ancora una bella mescolata, si fa sfumare mezzo bicchiere di vino, preferibilmete Barbera d'Alba, oppure un Cortese bianco d'Alba o dell'OltrePo pavese. Si aggiunge brodo di dado bollente,oppure brodo di carne fatto raffreddare e sgrassato, per riportarlo nuovamente a bollore. Il brodo deve mantenere il bollore,ma solo sobbollire, non deve essere troppo abbondante, anzi il brodo si aggiunge man mano che occorre per non fare attaccare il riso. Il riso va mescolato, ma non continuamente. A Milano, a cottura quasi ultimata, il riso con la luganega accetta di buon grado una puntina di zafferano, che va sciolto in mezzo bicchiere d'acqua calda. In genere a Milano si usa cucinare il riso qualche minuto in più di quello che sta scritto sulla confezione. Il grano del riso non deve avere l'amido ancora bianco. Si versa all'onda, ben caldo e ,i golosi aggiungono anche una abbondante manciata di grana. La Gibianna fila via di corsa zoccolando per la strada.
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Grazia
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Inserito - 28/01/2004 : 20:21:09
Che buono il tuo risotto, cara Elena!Pensando alla Gibianna e alla festa descritta da Renato, mi è venuta in mente una festa molto importante e bella: Il 30 e 31 gennaio, ad Aosta, da più di mille anni, si ripete la tradizione della FIERA DI SANT'ORSO, nel Medio Evo la Fiera si svolgeva nel Borgo di Aosta, in quell'area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant'Orso. Numerosi racconti leggendari narrano che tutto ha avuto inizio proprio di fronte la Chiesa dove il Santo, vissuto anteriormente al IX secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e "sabot", tipiche calzature in legno ancor'oggi presentate alla Fiera.
Adesso è tutto il centro cittadino ad essere coinvolto nella manifestazione, all'interno e a fianco della cinta muraria romana e i veri protagonisti, artisti e artigiani, presentano il frutto del loro lavoro, cercando il contatto con la gente che lo sappia apprezzare.
La Fiera è anche musica, folclore e occasione di degustazioni gastronomiche di vini e prodotti tipici, con una vera e propria festa popolare, che trova il momento "clou" nella Veillà, la veglia nella notte fra il 30 e 31 gennaio, tutti si ritrovano insieme nelle vie del centro storico di Aosta, dove possono scaldarsi con una tazza di brodo caldo o con un bicchiere di vin brûlé (un vino caldo aromatizzato con cannella, chiodi di garofano e altre spezie), inoltre ci saranno musiche e canti di numerosi gruppi folcloristici. La festa si protrae fino alle luci dell'alba, quando gli artigiani ritornano ad esporre, per il secondo giorno, i loro pezzi.
Proprio nei giorni più freddi...ma penso sia da vedere! Grazy
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Grazia
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Inserito - 30/01/2004 : 23:45:50
Ho trovato questa leggenda, della Val D'Aosta, riguardante il ghiacciaio del Rutor. Il Rutor era un tempo un importante alpeggio, appartenente a un uomo ricco e crudele.
Un giorno Gesù Cristo gli si presentò sotto le spoglie di un mendicante e chiese un po' di latte per non morire di fame; egli non solo rifiutò di fare la carità, ma in segno di disprezzo fece versare per terra i suoi grandi calderoni pieni di latte, che si sparse nei pascoli e li coprì di una coltre bianca. Incominciò allora a nevicare, e in breve tempo la neve e il ghiaccio inghiottirono per sempre l'alpeggio e i suoi malvagi abitanti. Dal sito: http://www.aostavalley.com/index.html
Grazy
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Grazia
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Inserito - 03/02/2004 : 00:45:50
Cercando notizie sulla festa della Gioeubia ho trovato un altro luogo, sempre in Lombardia, che si chiama Rescaldina, dove è stata fatta il 25 gennaio, ho scritto alla Pro Loco per sapere notizie e mi hanno risposto:ulteriori informazioni riguardo alla Gioeubia al nostro sito: http://www.prolocorescaldina.it/news.asp#news_60 qui trovi anche il manifesto della manifestazione svoltasi lo scorso 25 Gennaio. La Gioeubia o Giobbiana in altre zone della Lombardia è tradizione contadina. Questo rogo si svolgeva nei cortili e nelle piazze molti anni fà. A Rescaldina i "vecchi" hanno vaghi ricordi di questa festa, noi abbiamo voluto riprendere una tradizione che in paesi a noi vicini organizzano da diversi anni, non è una vera e propria tradizione nostra ma sicuramente molti anni fà veniva effettuato qualcosa di simile. Grazy
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Elena Fiorentini
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Inserito - 06/02/2004 : 15:24:51
Ancora sulle saghe invernali in pianura
Tra le varie saghe, a Volongo, Ostiano, Fontanella e altri paesi in provincia di Cremona, ogni anno il 17 gennaio, per S. Antonio,c'è una gara tra chi fa la festa più bella. La saga ha inizio verso le ore 2100 di sera. Si scavano nel terreno delle buche, che fungono da fornelli, e si mettono a cuocere i cotechini, avvolti nella vecchia carta gialla da macellaio. La durata della cottura è legata al peso della carne. 1K di cotechino= un'ora di cottura 1 K e mezzo di carne corrisponde a 1ora e mezza di cottura e via di seguito. I grandi bevono il vin brulè mentre preparano il fantoccio della Vecchia, che deve essere bruciato, chiamato, guarda caso , Gibianna. Se brucia tutto, alla perfezione, sarà un buon presagio per il raccolto dell'annata.
Neve in montagnaPer continuare la nostra carrellata di immagini, racconti, tradizioni della stagione invernale ecco una foto della nevicata di fine gennaio 2003 ad Andalo,in Trentino.
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Elena Fiorentini
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Inserito - 29/12/2005 : 13:52:41
Neve a Milano il 28 dicembre 2005 Il giardino di pietra si è abbellito di pizzi e morbide trine. *°*°*° Ecologista, ing. Michele Sacerdoti, che difende da morte sicura gli abitanti dell'albero che sta per essere abbatuto. Sugli alberi, nelle pieghe della corteccia, i ricci in letargo e le lucertoline dormono fino a primavera. foto dei lettori del Corriere.it
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Elena Fiorentini
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Inserito - 10/02/2008 : 19:28:26
Il freddo e l'invernoHo controllato e aggiornato i link che trovate leggendo le storie e le leggende legate al freddo e all'inverno. Riaprendo il sito della Val d'Aosta mi sono incantata a guardare le foto delle arrampicate in alta quota e le spledide montagne innevate, scendendo al piano invece ho trovato le locandine che invitano anche per questo 2008 gli abitanti e i turisti a partecipare alla sagra del falò della Gioeubia si sta radicando anche negli anni. A Rescaldina il falò della Goeubia si rinnova ogni 19 gennaio. Intorno al fuoco vengono offerti piatti tradizionali ben caldi che condiscono la polenta di farina gialla da gustare intorno al fuoco. Si ratta di tradizioni antiche presenti un po' ovunque in Europa con formalità leggermente diverse
foto del falò della festa del 19 gennaio 2008dal sito della pro loco di Rescaldina
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