Autore |
Tema |
|
Grazia
Curatore
Italy
781 Inseriti
109 Gold
796 Punti Rep. |
Inserito - 15/04/2004 : 19:22:48
Sono sconvolta per quello che è successo, un ostaggio italiano è stato ucciso e forse gli altri lo seguiranno.Chissà quelle povere famiglie, che giornate terribili staranno vivendo pensando ai loro cari, in mano di gente senza scrupoli. Rivedo i loro volti in tv, spaventati e rassegnati, svolgevano il loro lavoro con impegno e senza fare del male a nessuno, per guadagnare qualcosa per la famiglia, come il povero Fabrizio che voleva costruirsi una casa, sposarsi, come tanti, ed ora non c'è più. Mi chiedo dove ci porterà tutto questo odio e queste vittime innocenti sono degli eroi...ma di cosa? Amavano la vita. Grazy
|
Roberto Mahlab
Amministratore
2869 Inseriti
296 Gold
2474 Punti Rep. |
Inserito - 15/04/2004 : 21:56:19
Un famoso sito iracheno in cui i cittadini di quel paese dicono quello che in Europa troppo spesso non si dice, il loro affetto per coloro che li hanno liberati dalla dittatura e il loro desiderio di vivere in un paese normale e democratico e la loro ferma condanna del terrorismo che, ancora una volta, ha colpito i nostri valorosi concittadini italiani:http://iraqthemodel.blogspot.com/ |
louchetin
Villeggiante
Italy
22 Inseriti
104 Gold
27 Punti Rep. |
Inserito - 16/04/2004 : 12:19:42
Cara Grazy anch'io mi son chiesto dove vorrebbe portarci tutto questo odio e ho trovato solo due risposte: la divisione e la morte. Non trovo nessun pensiero che mi consoli di un esecuzione capitale e mi fa orrore ciò che può stare nei cuori dei suoi assassini. Mi è venuta in mente la canzone di Fabrizio de Andrè dedicata alla guerra: forse è proprio la paura la fonte dell'odio e il riconoscerla in noi è già buona cosa; forse c'è anche dell'altro, il cosiddetto Divisore o Diabulus, come lo chiamavano i latini, a suggerire le mosse. La guerra di Piero (F. De Andre')Dormi sepolto in un campo di grano non e' la rosa, non e' il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi. "Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non piu' i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente" Cosi' dicevi ed era d'inverno e come gli altri, verso l'inferno te ne vai triste come chi deve, il vento ti sputa in faccia la neve. Fermati Piero, fermati adesso lascia che il vento ti passi un po' addosso, dei morti in battaglia ti porti la voce, chi diede la vita ebbe in cambio una croce. Ma tu non lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di "java" ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera E mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore. Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue, cadere in terra, a coprire il suo sangue. "E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avra' per morire, ma il tempo a me restera' per vedere, vedere gli occhi di un uomo che muore". E mentre gli usi questa premura quello si volta, ti vede, ha paura ed imbracciata l'artiglieria non ti ricambia la cortesia. Cadesti a terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chieder perdono di ogni peccato. Cadesti a terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato ritorno. "Ninetta mia crepare di Maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Ninetta bella, dritto all'inferno, avrei preferito andarci in inverno". E mentre il grano ti stava a sentire dentro le mani stringevi il fucile, dentro la bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole. Dormi sepolto in un campo di grano non e' la rosa, non e' il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.
|
Elena Fiorentini
Curatore
Italy
5099 Inseriti
551 Gold
5196 Punti Rep. |
Inserito - 16/04/2004 : 19:27:21
Commovente la canzone di Fabrizio de Andrè. Ninetta mia crepare di Maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Ninetta bella, dritto all'inferno, avrei preferito andarci in inverno".
e Piero non era un vigliacco anche se ha esitato a sparare. *** Non è ancora maggio e si può morire ammazzati in tanti modi. Anche il giovane che è morto in modo così tragico, era troppo giovane. Faceva un lavoro altamente pericoloso, che aveva accettato. Il lavoro è importante e sul nostro territorio non ce n'è molto. Il suo lavoro consisteva in sorveglianza e scorta armata. Controllava percorsi, sentieri, strade in cui dovevano transitare. Portava una tutta mimetica ed era armato, scambiato per un comune mercenario. Amava la vita, aveva fatto progetti per il futuro, non voleva morire. Ha guardato in faccia la morte comportandosi con grande coraggio e dignità. E. F. |
|