Una mia cara amica ogni tanto mi racconta alcune sue esperienze di insegnante di musicologia,che poi non sono altro che notizie sulla vita degli autori,studio delle fonti con relative trascrizioni,la rianimazione cioé di un enorme patrimonio giacente nelle biblioteche.E' sempre affascinante il suo modo di raccontare e quello che sembrerebbero noiosi argomenti vengono raccontati con grazia e brio.
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Cerco di ripetere come posso il racconto che mi ha fatto dopo l'ultimo incontro:
"Avevo tenuto un ciclo di lezioni a Lisbona al termine dei quali ogni studente voleva darmi testimonianza della sua stima e affetto, facendo qualche cosa di speciale per me: una festa,un invito al cinema, ad un concerto.
Una ragazza mi propose di assistere ad una cerimonia al Tempio Ebraico.
Accettai di buon grado anche perchè, come sai, ho una cara amica e collega che mi ha piu volte invitato a casa sua, ma mai al Tempio.
Al termine mi domandò cosa pensassi e se trovavo strani i lunghi canti.
No, le risposi,nulla di strano,ho ascoltato melodie che già conoscevo, ho letto preghiere appartenenti alla liturgia cattolica.
La liturgia gregoriana, come sa ogni studioso della materia, deriva direttamente da quella ebraica, a parte qualche preghiera a Maria di derivazione egizia. L'Inno a Iside, ad esempio, in cui tutti gli attributi sono poi inseriti pari passo nelle preghiere mariane.
Altre preghiere sono tarde, come la bellissima "Salve Regina" che é del IX secolo.
Il canto gregoriano é stato raccolto dai Benedettini di tutta Europa, dalla Spagna,S.Gallo,Einsiedeln, Bobbio,Nonantola e altri, monasteri in cui nascevano centri scriptori con relativa scuola musicale di notazione neumatica.
L'avvento della polifonia, a partire da Notre Dame, XI sec.Parigi che inseriva altre note nella linea del canto, contribuì a dare una veste mondana, priva della spiritualità del gregoriano, finché il monaco Martin Lutero cercò di mettere un freno,dando parole di contenuto religioso al canto popolare per potere fare partecipae l'assemblea alla preghiera.
Il Concilio di Trento, tra l'altro, per arginare gli esiti della riforma, si preoccupò anche della musica.
Proibì l'esecuzione dei ballabili all'organo e volle proibire l'uso della polifonia, da cui cui scaturisce tutta la musica degli anni a venire, rientrando da questi propositi per merito di una composizione di Pierluigi da Palestrina, talmente perfetta , di un alto valore musicale che in tal modo costrinse gli altri prelati a desistere nel loro proposito.
Elena
Edited by - elenafior on dic 15 2002 10:26:58